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Cronaca

Droga tra la carne precotta o tra plichi postali: così il carcere era stupefacente

Una serie di modi alternativi, tutti scoperti dai Carabinieri che hanno arrestato 7 persone

Droga spedita da uffici postali di Roma, oppure nascosta tra i cibi precotti o nelle suole delle scarpe. Così lo stupefacente entrava nel carcere di Larino, in Molise. A scoprire il giro illegale sono stati i Carabinieri che hanno arrestati 7 persone, di cui uno a Guinonia e un altro a Roma, nell'operazione 'Pacco Free'. 

Le indagini hanno permesso di evidenziare che alcuni detenuti si approvvigionavano di hashish e cocaina, per rivendere le dosi all'interno del carcere. La sostanza stupefacente arrivava in diversi modi. A volte venivano spediti nell'istituto penitenziario pacchi postali contenenti principalmentederrate alimentari, all'interno delle quali venivano occultate sostanze stupefacenti. Uno di questi spedito da Roma sud.

L'operazione 'Pacco Free'

Il video dell'operazione Pacco Free

Altre volte erano i familiari ammessi ai colloqui a portare lo stupefacente, nascosto nella carne cotta, addosso, negli indumenti intimi, oppure nelle suole delle scarpe o incollato nei lembi dei plichi destinati ai detenuti nel metodo che, gli inquirenti, hanno definito 'cartone'. La droga veniva nascosta anche in deodoranti stick roll. 

L'attività investigativa, iniziata nel mese di aprile di quest'anno a seguito del revenimento di oltre 100 grammi di hashish occultati nella suoletta delle scarpe spedite a un detenuto, ha portato poi al sequestro complessivo di 403 grammi di hashish e cocaina, all'arresto in flagranza di 5 persone, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.   

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