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Cronaca Castel Madama

"Sono dadi da cucina", ma erano panetti di hashish conservati in frigo

In manette una coppia e la madre, loro convivente. La scoperta dei carabinieri a Castel Madama

"Sono dadi da cucina", ma in realtà erano dei panetti di hashish. A conservarli nel frigo di un'abitazione di Castel Madama, provincia nord est della Capitale, un ragazzo, la sua compagna e la madre che conviveva con loro. In particolare sono stati i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli, a seguito di una perquisizione effettuata presso l’abitazione di un giovane 22enne del luogo, a rinvendire diversi pacchi di marjuana già pronti per la vendita e alcuni “panetti” di hashish addirittura nascosti in frigorifero. 

Alla richiesta di spiegazioni dei Carabinieri, il giovane, la sua compagna 20enne e la madre con loro convivente, hanno tentato goffamente di convincere i militari che quanto rinvenuto nel loro frigorifero erano semplici dosi di “dadi da cucina” fatti in casa. Per tutti e tre sono scattate le manette, mentre la droga, il materiale per la pesatura e per il confezionamento sono stati sequestrati per la successiva distruzione.

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Dalla lite all'arresto per droga 

Sono invece stati i militari della Stazione di Tivoli, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, ad intervenire per una lite in un parco cittadino di Tivoli. Sul posto però, i militari hanno trovato un 20enne italiano segnalato in precedenza come consumatore di sostanze stupefacenti che, alla vista dei Carabinieri, cercava di allontanarsi non dando nell’occhio. 

I militari però, lo avevano già riconosciuto e, quindi, hanno preceduto a controllare anche la sua abitazione che era proprio a ridosso del parco. A casa hanno trovato un grosso quantitativo di stupefacente, con tutto l’occorrente per la suddivisione in dosi e circa mille euro in banconote di piccolo taglio, evidentemente profitto dell’illecita attività di cessione dello stupefacente che il giovane 20enne aveva imbastito nel parco sotto la sua abitazione. 

Per lui, sono scattate le manette mentre la droga e tutto il materiale rinvenuto è stata sequestrata per la successiva distruzione ma, soprattutto, il parco è stato “liberato” dall’ingombrante presenza di uno spacciatore che ne impediva la piena fruibilità alle famiglie del quartiere.

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