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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Droga dello stupro, il nome del senatore dem negli atti. La replica: "Io estraneo"

Il giornalista parlamentare Cernp non è indagato: "Ho collaborato con i carabinieri, mai avuto rapporti con gli spacciatori". Nelle telefonate veniva chiamato 'il politico' o 'il senatore'

Nelle loro telefonate i pusher che maneggiavano la droga dello stupro rimediata nel darkweb, lo chiamavano 'il senatore' o 'il politico'. Ad ascoltarli però c'erano i carabinieri del Nas che lo scorso ottobre nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo hanno arrestato 39 persone e che portò ai domiciliari tra gli altri Claudia Rivelli, 71 anni, attrice e sorella dell'attrice Ornella Muti.

Quel 'politico' è Tommaso Cerno, senatore eletto con il Partito Democratico alle elezioni politiche del 2018 e giornalista, che non è indagato e ha da subito collaborato pienamente con gli inquirenti. Ad ammetterlo, con una nota, è stato lui stesso: "Confermo quanto correttamente riportato, sono completamente estraneo all'inchiesta sulla cosiddetta 'droga dello stupro'. Non mi si contesta alcun reato, avendo io la sola responsabilità di aver frequentato per un breve periodo una persona finita sotto inchiesta. Non ho avuto altro ruolo, non ho mai avuto nessun tipo di rapporto con i pusher arrestati".  

I fatti oggetto di indagine sono avvenuti tra settembre e ottobre 2019. Uno dei presunti capi della banda di pusher e la sua complice sono accusati del reato di concorso in cessione di sostanze stupefacenti "perché in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, cedevano sostanza stupefacente del tipo di cocaina" a un ragazzo amico di Tommaso Cerno.

Nelle carte compaiono quattro cessioni di droga, tra cui una "corrispondente alla somma di 930 euro". Per il traffico di droghe sintetiche acquistate dall'estero sul web o sul darkweb la Procura la scorsa settimana ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per oltre 30 persone e il processo si aprirà il 12 aprile prossimo. Una vicenda però che ha toccato Cerno di striscio, solo indirettamente. Anche se il suo nome è comunque finito nelle carte.

"A quel tempo aveva una relazione con una persona che ha avuto problemi con la giustizia e che ha frequentato casa mia - ha aggiunto Cerno contattato dall'Adnkronos - ma non ho mai avuto rapporti con i pusher arrestati. Evidentemente non era la persona giusta ma io non ho compiuto alcun reato e non c'entro nulla con questa inchiesta". 

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