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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Costa poco e crea dipendenza". Così la droga dello stupro negli ultimi 2 anni ha invaso Roma

Il ghb è una sostanza che veniva inizialmente usata per combattere le dipendenze. Non è catalogata come droga e questo non aiuta a raccogliere dati statistici

Professionisti, imprenditori della cosiddetta Roma bene, ma anche frequentatori di locali, universitari, medici e sportivi. Negli ultimi due anni sono diversi i fatti di cronaca che hanno raccontato come ci sia un uso sempre più frequente di questa sostanza subdola, perché inodore, incolore e insapore e quindi facilmente celabile. 

Così gbl, ghb, e bd sono diventati acronimi sempre più ripetuti nelle indagini di polizia e carabinieri. Sostanze pericolose, in grado di inibire la capacità di intendere e di volere con effetti collaterali che non sono di lunga durata, ma immediati e soprattutto devastanti perché causano perdita del senso della realtà e delle capacità di coordinamento, nausea, problemi respiratori e disturbi della memoria. E, quando vengono utilizzati senza il consenso di chi ingerisce la sostanza, possono essere utilizzati come "arma", anche per commettere violenze fisiche o abusi sessuali. 

La studentessa americana violentata 

È di pochi giorni fa la notizia di una indagine della procura di Roma e della polizia, su uno stupro subito da una 19enne studentessa americana. La ragazza, dopo una fase di stordimento, ha raccontato di aver subito una violenza. Non ricordava nulla perché, probabilmente, sarebbe stata stordita con del ghb nel cocktail dal suo aguzzino. Sul caso ci sono le indagini sono in corso.

La 'droga dello stupro' a Roma

Il ghb, che nasce originariamente come farmaco per combattere le dipendenze, oggi è usato, anzi abusato, e viene assunto con alcol, per far perdere i freni inibitori. È facile da reperire, incolore e inodore per questo è considerata la 'regina' delle sostanze e, sempre più spesso, viene questa sostanza viene usata in occasione di festini a base di sesso.

Per capire meglio quante persone ne fanno uso e dell'incremento di assunzione durante la pandemia, RomaToday ha chiesto il parere del dottor Fabrizio Fanella, psicoterapeuta e direttore sanitario del centro 'La Promessa di Roma' specializzato nella cura delle dipendenze: "Questa sostanza agisce sul cervello a livello dei neurotrasmettitori. Essendo in forma liquida, molto spesso viene mixata con le sostanze alcoliche ed è per questo che è largamente usata in occasione di festini a base di sesso. Da qui il nome 'droga dello stupro' appunto".

"Non ci sono dei numeri e statistiche precise però in Italia per capire quasi casi ci siano, per due motivi: non è annoverata come una vera e propria droga, essendo il ghb un farmaco che si usava per diminuire la compulsione dall'alcool, e ci sono a disposizione pochi studi su questa sostanza. Peraltro molto potente e allo stesso tempo economico in quanto nel mercato nero il suo costo oscilla dai 3 ai 5 euro a dose ed è facile reperirlo", aggiunge Fanella.

Incremento di casi tra i giovani

Chi lo vuole, come può trovarla anche nel dark web, come racconta una recente indagine che ha portato all'arresto 39 persone. "Negli ultimi due anni abbiamo registrato un incremento notevole soprattutto tra gli adolescenti e nei giovani adulti a Roma, ma come detto non c'è un vero e proprio dato statistico". Dietro le designazioni chimiche, del gamma-butirrolattone (gbl), del gamma-idrossibutirrato (ghb), e del butandiolo (bd) si nascondono però conseguenze gravi perché, come sottolinea il dottor Fanella, causano "alterazione del sistema immunitario, una carenza vitaminica, il rischio di polmonite virale, malattie epatiche e cardiache con annesso rischio di trombosi".

Oltre, appunto, alla perdita dei freni inibitori e, in alcuni casi, di conoscenza. "Normalmente l'uso di questo farmaco veniva prescritto dalla fine degli anni '90 per ridurre l'astinenza alcolica, ma con il tempo ci si è accorti che l'assunzione di ghb e alcol contemporaneamente avevano effetti fortemente dannosi per l'organismo. Le sensazioni di euforia, di rilassamento, disinibizione, intensificazione delle capacità percettive, loquacità, che induce il ghb possono provocare un effetto paradosso e stimolare addirittura un maggior consumo di altre sostanze", ha spiegato lo psicoterapeuta. Non solo. "Il consumo cronico (più di una dose al giorno) provoca una forte dipendenza fisica, con sintomi di astinenza e crisi epilettiche".

La 'stimolazione magnetica transcranica ripetitiva'

Nel centro 'La Promessa', attivo a Roma dal 1994 per la cura delle dipendenze e dal 2020 convenzionato con la Regione Lazio, ad oggi sono stati trattati più di 400 pazienti. Le ricadute sono state nell'ordine del 20% circa, di cui più della metà sono state recuperate con prestazioni supplementari. Dipendenze che non hanno a che fare solamente con la 'droga dello stupro', e che, durante il periodo pandemico sono aumentate.

"Nel 2020 abbiamo riscontrato un aumento del 20 - 30 per cento di casi in più. Persone che hanno abusato di droghe, cibo spazzatura, gioco d'azzardo e droga", spiega. Tra cui appunto, anche il ghb: "Abbiamo casi recenti di cronaca dove ragazzi giovanissimi si sono ritrovati nel giro di poche settimane ad essere dipendenti anche se non avevano mai assunto droghe prima. Nel nostro centro offriamo ai pazienti, la 'stimolazione magnetica transcranica ripetitiva' una terapia indolore e priva di effetti collaterali che ha prodotto ottimi risultati. La persona che viene trattata con il macchinario viene accompagnata da tutte le figure professionali del centro nel percorso di cura".

I casi di cronasa del ghb a Roma

A Roma, come detto, di casi la cronaca di recente ne ha raccontati diversi. Lo scorso 21 settembre, i carabinieri hanno arrestato sei persone. I pusher portavano ai clienti della 'Roma bene' la 'droga dello stupro', in stile delivery consegnata direttamente a domicilio, in palazzi signorili fra piazza Navona e piazza Venezia. Tra i clienti, qui, c'erano professionisti, sportivi e anche un noto professore universitario. Clienti disposti a spendere 7- 800 euro per 100 ml di stupefacente. Sostanza che, quando veniva ordinata, era chiamata 'Tina', 'Coca Cola', 'Carla' o 'riso in bianco', per sviare i sospetti.

Clienti e target insospettabili appunto, come Claudia Rivelli sorella dell'attrice Ornella Muti, finita nei guai ambito dell'inchiesta sul traffico di droga dello stupro condotta dai carabinieri per la tutela della salute e della procura di Roma. Rivelli, 71 anni, era già stata arrestata lo scorso 15 settembre della polaria di Fiumicino dopo il ritrovamento di tre flaconi da un litro di gbl consegnati tramite corriere nella sua abitazione della Camilluccia, e durante il giudizio per direttissima aveva dichiarato di utilizzare la sostanza per "pulire l'argenteria, una tradizione di famiglia".

Nel suo appartamento i poliziotti avevano trovato altri due flaconi già pronti per la spedizione in Gran Bretagna al figlio, etichettati come "shampoo" per nasconderne il vero contenuto alla dogana. Le indagini hanno anche raccontato come tra gli 'afecionados' della sostanza ci fosse anche un senatore e un professore universitario. E il popolo della notte, quello della movida. "Il mio consiglio ai giovani e in particolare alle donne e a tutti coloro che assumono drink nei locali è quello di non abbandonare mai il proprio bicchiere proprio perché questa sostanza viene facilmente inserita da sconosciuti e il malcapitato non si accorge di nulla", l'appello del dottor Fabrizio Fanella.

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