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Cronaca

Zona rossa nel week end e coprifuoco anticipato: le possibili decisioni del governo per arginare le varianti

Oggi si riunisce il comitato tecnico scientifico. Diversi gli scenari in campo: ecco cosa potrebbe accadere

In mano al comitato tecnico scientifico e a quelle che saranno le sue decisioni. Un anno dopo, l'ombra di un nuovo lockdown si allunga sull'Italia. L'avanzata della terza ondata di Coronavirus e l'inafferrabilità delle varianti preoccupano e da parte del governo c'è l'intenzione di intervenire. Lo ha fatto capire ieri il presidente del consiglio Mario Draghi nel suo intervento video su facebook e le conferme ormai si sprecano. 

"Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria – ha detto il presidente del Consiglio – Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più. La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana". "Abbiamo bisogno di richiamare tutti alla massima prudenza, ci aspettano settimane non facili", ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo all’evento promosso da Ferrovie dello Stato per la presentazione del treno sanitario a Roma Termini.

Chiudere tutto per agevolare la vaccinazione di massa è una delle linee. Manca però l'accordo politico soprattutto con le regioni. Da qui l'idea di lavorare per inasprire le misure già in vigore, abbassando le soglie per i passaggi da una zona all'altra. Oppure intervenire su quello che si può fare nella fasce, chiudendo ad esempio, in tutte le fasce, centri commerciali e scuole, trasformando anche la fascia gialla in una fascia arancione rinforzata, sul modello di quanto sta accadendo in Lombardia e molte province dell'Emilia Romagna. 

Roma gialla, ma la zona arancione è vicina

I dati del Lazio sono ancora da zona gialla. L'indice Rt, stando all'ultimo monitoraggio dell'Iss, si assesta a 0.98, ossia a filo con l'uno, linea di demarcazione tra l'emergenza e la tolleranza. I dati dell'ultimo monitoraggio risalgono però a fine febbraio e già adesso la prospettiva è quella di entrare in zona arancione. Non solo l'indice Rt. Stando all'occupazione dei posti letto negli ospedali, anche qui la regione è in linea con i limiti imposti dal Ministero della Salute: sotto la soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche. I reparti più gravi, però, secondo i dati Agenas aggiornati al 7 marzo sono al limite: ossia al 29%. 

Se lo schema fosse quello delle ultime settimane, l'ordinanza del ministro Speranza arriverebbe venerdì e le nuove misure entrerebbero in vigore a partire da lunedì, con buona pace dei ristoratori che con la zona arancione dovrebbero chiudere. 

Le nuove misure in arrivo: i possibili scenari

In realtà però proprio oggi, martedì 9 marzo, potrebbero arrivare delle nuove misure. Quelle varate con il decreto dello scorso 6 marzo appaiono già inutili ed è necessaria una stretta, anche a livello nazionale. Le ipotesi in campo sono diverse. 

Parametri diversi per entrare in zona rossa

L'ordinanza firmata dal ministro Speranza venerdì scorso ha fotografato una situazione in peggioramento, con l'Italia più arancione e tendente al rosso, che gialla. Quella di venerdì prossimo potrebbe vedere quasi del tutto cancellata la presenza di macchie gialle. Anche Roma e il Lazio andrebbero verso l'arancio. L'idea sarebbe quella di rendere ancora più facile l'ingresso delle regioni in fasce con restrizioni più dure. Questo partendo dall'osservazione che le varianti circolano più rapidamente e i contagi aumentano più velocemente. Ecco quindi che si pensa di inserire più facilmente le regioni in zona rossa con il nuovo parametro dell'incidenza o abbassando la soglia dell'indice di contagio. In pratica questo scenario darebbe ossigeno a regioni "virtuose", proteggendo ulteriormente chi - ed è l'esempio del Lazio - sta entrando nella terza ondata in maniera più lenta e graduale. Secondo quanto filtra questa sarebbe la linea che vorrebbero fosse sposata i governatori più refrattari alla zona rossa nazionale. 

"Zona rossa nei week end"

Al momento però l'ipotesi che viene ritenuta più probabile è quella di una zona rossa nei week end con l'arancione nei giornali feriali. Tutti in casa sabato e domenica per evitare gli assembramenti da shopping o da spiaggia. Una misura questa che andrebbe di pari passo con il possibile anticipo del coprifuoco che oggi va dalle 22 alle 5 di mattina e che potrebbe essere anticipato alle 19 o alle 20. 

La super zona rossa 

Questo "pacchetto" di misure potrebbe non bastare a fermare la variante inglese del coronavirus, la più diffusa. Ecco perché si pensa ad una super zona rossa (o zona rossa rafforzata) su tutto il territorio italiano. Una nuova idea che è più nel nome che nella sostanza: si tratta infatti di zona rossa nazionale molto simile al primo lockdown della primavera 2020. Con la differenza che nel frattempo si cercherebbe di completare il più alto numero di vaccini possibile per riaprire quando la maggior parte della popolazione possa essere "immunizzata".

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