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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dossier Ama: “Tariffe troppo alte, carenza di personale e stipendi sospetti”

La Cgil ha pubblicato un dossier in cui l'attività della società di raccolta viene analizzata punto per punto. I dati riportati riguardano gli ultimi 5 anni di operato

Tariffe troppo alte, carenza di personale e stipendi sospetti: maglia nera al servizio Ama. Un dossier della sigla sindacale Cgil analizza punto per punto la società di raccolta rifiuti che negli ultimi 5 anni ha lasciato, stando a quanto si legge nella nota, una città mal gestita nonostante i costi alti per i cittadini. 

La capitale risulta infatti con la bolletta più alta, seconda solo a Napoli. E ancora: il costo della spazzatura è costantemente cresciuto negli ultimi 5 anni raggiungendo più 30% rispetto al 2008, così come indicano i dati raccolti dall’ Agenzia Servizi Pubblici Roma Capitale. Tale aumento viene giustificato con un incremento dei servizi a cui tuttavia, non è seguito un miglioramento nei risultati. E infatti resta ferma al 30% la raccolta differenziata, con l’obiettivo di arrivare al 65% nei prossimi 3 anni. 

Traguardo che però al momento sembra ben più lontano. Di fatto, le sei strutture in gestione all’Ama per lo smaltimento rifiuti funzionano poco e male. E così, come viene più volte indicato nella nota sindacale, il problema sarebbe anche nella mancanza di personale. 

Gli operatori all’interno delle strutture di smaltimento (Maccarese, Rocca Cencia, Ponte Malnome e Pomezia) sarebbero troppo pochi per coprire tre turni giornalieri.  Infine, lo studio sottolinea come non sia in programma nessun nuovo impianto per lo smaltimento e proprio questo renderebbe impossibile l’aumento della raccolta differenziata. 

Ma l’allarme è scattato anche nella gestione interna della società: sarebbero infatti emersi maxi retribuzioni e assegnazione di super minimi che non possono trovare giustificazioni in un contesto normale,  tanto meno in un situazione di grave crisi economica come quella  in cui versa l’azienda. E, proprio per far luce sulla questione, sarebbe già stata inviata una nota al sindaco Marino e all’assessore all’ambiente Estella Marino.

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