Ostia, armato di coltello sequestra e picchia la compagna
La donna è stata portata all'ospedale Grassi di Ostia. L'aggressore 38enne ha anche aggredito un Carabiniere colpendolo ad una gambe e alla costole causandogli ferite guaribili in 8 giorni
Ancora un episodio di violenza sulle donne ad Ostia. Questa volta l'aggressione è avvenuto lo scorso sabato 18 giugno, intorno alle 13:30. A dare l'allarme i vicini di casa che, sentite le urla, hanno chiamato il 112. Sul posto, immediatamente, si sono recate le pattuglie dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile che, dopo alcuni momenti di tensione, hanno arrestato un 38enne romano già noto alle forze dell'ordine.
LE AGGRESSIONI - Ricostruendo i fatti è emerso che l'uomo, già dal giorno precedente, aveva avuto una accesa lite con l'attuale compagna, aggredendola verbalmente e fisicamente, impedendole di uscire di casa fino al mattino seguente. Quando i Carabinieri sono riusciti ad entrare nell'abitazione l'hanno trovata completamente a soqquadro.
COLTELLI SUI MOBILI - Lenzuola gettate ovunque, mobili spostati o capovolti e addirittura alcuni coltelli da cucina ancora conficcati nelle parti in legno della casa. Bloccare il 38enne, tuttavia, non è stato semplice.
L'uomo, per non essere arrestato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, si è dapprima nascosto e poi ha aggredito un Carabiniere colpendolo ad una gambe e alla costole causandogli ferite guaribili in 8 giorni.
FERITA LA COMPAGNA - La donna aggredita invece è stata portata all'ospedale Grassi di Ostia, dove è stata medicata. Le ferite riportate, al volto e alle braccia, sono state giudicate guaribili in 15 giorni. Per il suo aggressore si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.
MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA - Sempre lo stesso giorno i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno arrestato un 23enne di Ostia che si è reso responsabile di "maltrattamenti in famiglia".
Questa volta il provvedimento è arrivato dal Tribunale di Roma, che ha disposto la traduzione in carcere dell'aggressore che, nonostante fosse stato colpito da divieto di avvicinamento, aveva violato la misura e aveva continuato a commettere reati nei confronti dei suo stessi genitori.