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Cronaca Tor di Quinto / Viale di Tor di Quinto

Spari all'Olimpico: "Ecco come ho salvato Daniele De Santis dal pestaggio"

Il racconto di Donatella Baglivo, la regista dirigente del Ciak Village che ha soccorso 'Gastone' dalle ire dei tifosi che lo inseguivano. "Ho buttato la pistola per evitare guai più grandi"

Se mi trovassi un'altra volta in quella situazione rifarei quello che ho fatto. A raccontare a Roma Today gli attimi successivi al caos creato a viale di Tor di Quinto in seguito all'esplosione dei colpi di pistola che hanno ferito tre tifosi del Napoli, in trasferta a Roma per la finale di Coppa Italia tra i partenopei e la Fiorentina, Donatella Baglivo, regista e tra i gestori del Ciak Village, il teatro dove Daniele 'Gastone' De Santis, è stato pestato dopo essere stato inseguito da un gruppo di oltre 50 persone. La testimonianza della signora subito dopo il ferimento di Ciro Esposito, poi trasportato e operato d'urgenza al Policlinico Gemelli dove si trova ancora adesso.

BOMBE E FUMO A TOR DI QUINTO - Donatella Baglivo ricorda con precisione gli attimi concitati di quanto accaduto: "Eravamo fuori dal teatro in quanto impauriti dal rumore di bombe carte e dal fumo che arrivava da viale di Tor di Quinto, quando siamo stati travolti da un gruppo di ragazzi che correva verso il cortile esterno del locale, in una via privata. Poi li ho visti che si sono fermati davanti al nostro cancello ed hanno cominciato a massacare di botte una persona in terra".

FUGA DENTRO AL CIAK VILLAGGE - Attimi di terrore nei quali Donatella Baglivo era in compagnia di un'amica 80enne "venuta in teatro per prendere un lavoro su papa Roncalli. La donna che era con me ha cominciato a sentirsi male e per evitare guai siamo entrati nel teatro chiudendo il cancello".

UOMO A TERRA - Regista teatrale da 40 anni, Donatella Baglivo si è poi resa conto che l'uomo vittima del pestaggio era Daniele De Santis, "che conosciamo in quanto residente in zona e gestore di un chiosco bar qui vicino. L'ho sentito che strillava da terra 'salvatemi mi vogliono ammazzare' ed allora ho cominciato ad urlare contro ai suoi aggressori, una cinquantina di persone con i volti travisati dai passamontagna ed armati di bastone, di andare via perchè avevo chiamato la polizia. Non ho capito bene cosa stava succedendo, inizialmente pensavo che fosse una lite legata alle partite".

SECONDO AGGUATO - Sempre secondo il racconto della gestrice del Ciak Village, la donna è poi riuscita a trascinare De Santis dentro al teatro con il gruppo che lo inseguiva fuggito dopo aver sentito che stava arrivando la polizia. "Una volta portato dentro non senza difficoltà è arrivato un secondo gruppo di persone ancora più numeroso e dopo aver scavalcato il cancello è riuscito ad entrare nel locale continuando il pestaggio di Daniele che era già privo di sensi ed in una pozza di sangue".

ACQUA PER ALLONTANARLI - Una situazione di massima tensione con Donatella Baglivo che ha quindi cercato di rimandare indietro il secondo gruppo di tifosi: "Ero terrorrizzata da quanto stava accadendo, ho provato ad urlare per cacciarli via ma ho rischiato di essere travolta anche io. Quindi ho preso un tubo dell'acqua ed ho cominciato ad utilizzarlo con l'obiettivo di fare qualcosa per evitare il peggio".

PISTOLA NEL SECCHIO - Nel frattempo, sempre secondo la testimonianza di Donatella Baglivo è arrivato un terzo gruppo di persone mentre altri continuavano il pestaggio di De Santis nel cortile del Ciak Village. "Ad un certo punto ho visto una pistola dentro il locale, e senza pensare alle conseguenze di quello che facevo l'ho presa e l'ho buttata in un cestino dell'immondizia approfittando del fatto che nessuno mi stesse guardando. L'ho fatto perchè ho temuto che qualcuno potesse vederla e si potesse verificare una tragedia".

ARRIVO DELLA DIGOS - Degli attimi lunghissimi, un caos indescrivibile, terminato nel momento dell'arrivo delle forze dell'ordine. "Quando è arrivata la polizia i tifosi che avevano pestato Daniele si sono dileguati velocemente. Sono stata io a dire agli agenti della Digos dove era la pistola e che ero stata io stessa a toccarla e a nasconderla, non pensando in quel momento che avrei potuto intraliciare le indagini e le analisi della polizia". "Non so chi ha portato la pistola dove l'ho trovata, ho solamente agito d'istinto senza pensare alle conseguenze, con l'obiettivo, ripeto di evitare dei guai ancora più grandi - conclude Donatella Baglivo -. Su di me ha prevalso la paura".  

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