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Cronaca

Documenti falsi per non finire in carcere, scovato al centro commerciale

L'uomo è stato poi arrestato dalla polizia assieme alla compagna

E' stata la compagna a fornire documenti falsi alla polizia. Motivo? Evitare che l'uomo potesse finire in carcere. Succede a Ponte di Nona dove la coppia è stata poi arrestate per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. 

Sulle tracce dell’uomo, ricercato poiché destinatario di “revoca di decreto di sospensione di Ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’Ordine medesimo”, dovendo espiare 5 mesi e 13 giorni di reclusione, gli investigatori del Distretto, in abiti civili e a bordo di auto con targhe di copertura, che hanno raggiunto il centro commerciale a Roma Est, dove sospettavano fosse presente lo straniero. In possesso di fotosegnaletica del soggetto, è stato riconosciuto poco dopo dagli agenti, mentre stava facendo acquisti.

Bloccato, all’atto dell’accompagnamento negli uffici di polizia, è stato raggiunto sul posto da alcuni parenti e dall’attuale compagna che ha riferito di essere in possesso dei documenti di identità suoi e del compagno. A quel punto ha consegnato agli agenti due carte di identità rilasciate dalle autorità croate che da subito sono apparse palesemente false, sia per dimensione che per fattezza. Inoltre, il documento fornito dall’uomo, riportava generalità completamente difformi dalle sue.

Durante la perquisizione della donna, i poliziotti hanno rinvenuto anche una patente di guida rilasciata dalle autorità ungheresi priva di numero identificativo ed intestata ad altra persona anch’essa palesemente contraffatta.

I due, identificati per un serbo di 29 anni ed una, romana di 34 anni, entrambi con precedenti di polizia, sono stati accompagnati presso gli uffici del Distretto. Il successivo esame da parte del Servizio di Polizia Scientifica – Sezione Falso documentale della Polizia di Stato, ha confermato la falsità dei documenti sequestrati.

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