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Cronaca Via Pasquale Pasquini

Monti dell'Ortaccio, al via la protesta: "Clini e Sottile andate a casa"

Sono tre i presidi già attivati dai cittadini contro la scelta di Monti dell'Ortaccio come sede provvisoria del post Malagrotta. Il comitato scrive a Sottile: "Illegale la cogestione Ama-Colari"

Che la guerra abbia inizio. I cittadini della Valle Galeria si sono già schierati contro la scelta di Monti dell'Ortaccio quale sito provvisorio per il post Malagrotta. "Sottile a casa". "No discarica a Monti dell'Ortaccio" sono solo alcuni degli striscioni esposti a Massimina, nella Valle Galeria dove, chiusa Malagrotta a dicembre, si vorrebbe partire, a pochi metri di distanza, con l'altra discarica provvisoria. Sempre di proprietà dell'avvocato Cerroni.  All'indomani dell'annuncio del commissario straordinario all'emergenza rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, la mobilitazione dei residenti e' gia' partita. La scelta, osteggiata da Campidoglio, Provincia di Roma e Regione Lazio, non e' ancora definitiva, in attesa della conferenza dei servizi prevista nel giro di 15 giorni. Ma la paura che questa volta si vada fino in fondo è alta.

PROTESTE - In tutto i presidi attivati nella zona sono tre. Alcuni residenti e rappresentanti dei comitati hanno allestito un gazebo, a via Pasquale Pasquini, cui sventolano due piccoli tricolori. Su un palo e' stato esposto un cartello che promette: "Faremo le barricate per arginare la vostra immane e scellerata incompetenza. Per Clini e Sottile dimissioni terapeutiche operatorie".

Le azioni di protesta sono state annunciate da alcuni cittadini davanti all'ingresso della sede del consiglio regionale del Lazio in occasione della visita da parte di una giornalista di Europarl Tv (Televisione del parlamento europeo) proprio alla zona di Malagrotta. Salvatore D'Amante, ricercatore ambientale che collabora con i comitati di Malagrotta, spiega: ''secondo studi della Asl Rme l'ospedalizzazione nell'arco di 2 chilometri da Malagrotta e' aumentata del 9% per le donne e dell'8% per gli uomini e all'avvicinarsi degli impianti si osserva un aumento statisticamente significativo delle persone ricoverate per tumore alla laringe. Una nuova discarica a Monti dell'Ortaccio andrebbe ad aggravare la situazione ambientale della zona''.

Europarl Tv questa mattina ha visitato anche la zona delle cave di Riano, uno dei luoghi che hanno rischiato di ospitare la discarica di Roma. Ad accompagnare la giornalista Maurizio Lancellotti, cittadino di Riano, che ha presentato al parlamento europeo una petizione sulla questione rifiuti. ''Nel mese di ottobre - ha detto la giornalista Julie Martin - la Commissione Petizioni del Parlamento europeo sara' a Malagrotta per verificare lo stato dell'arte sullo sversamento dei rifiuti. Questo tema e' molto sentito''. ''Entro il 2020 - le fa eco Maurizio Lancellotti - l'Europa ci impone la chiusura degli inceneritori e delle discariche, qui invece ne vogliono aprire due''.

LETTERA A SOTTILE - Intanto il Comitato Malagrotta ha inviato una lettera al prefetto Sottile nella quale, non solo si contesta la scelta del sito, ma anche il presunto accordo pubblico-privato tra Ama e Consorzio Colari per la gestione (ancora non ufficiale).

"Abbiamo letto con costernazione e quasi con un senso di incredulità che l’Ama si appresterebbe ad entrare in società con il Presidente del monopolio Colari, proprietario di Malagrotta, per la cogestione della nuova megadiscarica di Roma, che lo stesso monopolista propone da tempo di insediare nell’invaso anche di sua proprietà di Monti dell’Ortaccio, a poche centinaia di metri da Malagrotta, e che ora dice potrebbe essere pronto nello spazio di tre-quattro mesi.


Ma l’accordo Sottile-Cerroni, clamorosamente annunciato agli organi di stampa, sarebbe, se confermato, altrettanto clamorosamente illegale perché andrebbe contro quanto disposto dallo stesso Dpcm del Presidente del Consiglio dei Ministri, che prevede espressamente (per una volta…) una gara di evidenza pubblica per la gestione della nuova discarica. Se si verificherà quindi la disgraziata evenienza della “cogestione”, il Comitato Malagrotta impugnerà immediatamente tale atto sconsiderato e arbitrario davanti alla giustizia amministrativa".

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