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Cronaca

Diritto alla casa, Usb: "Siano liberati gli attivisti arrestati"

L'Usb chiede la liberazione degli attivisti arrestati lo scorso 9 marzo durante una manifestazione davanti al Cipe

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"Si è tenuta questa mattina a Roma, davanti alla sede del CIPE, una affollatissima conferenza stampa indetta da USB, ASIA-USB, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Blocchi Precari Metropolitani e Comitato Nazionale No Debito, per denunciare la restrizione degli spazi di agibilità democratica ed il preoccupante crescendo repressivo che colpisce le lotte sociali nel Paese". E' quanto si legge in una nota diffusa dal'Usb.

"L’iniziativa è stata promossa a seguito dei gravi fatti avvenuti lo scorso 9 marzo, quando una pacifica protesta davanti allo stesso CIPE, contro lo stanziamento di risorse per le 'compensazioni' chieste dal Presidente Cota per la TAV Torino-Lione, si è conclusa con il pestaggio dei manifestanti e l’arresto di 4 attivisti, fra cui Paolo Di Vetta, esponente nazionale dell’Unione Sindacale di Base".

"Ad esprimere solidarietà sono intervenuti, tra gli altri, il Senatore Stefano Pedica (IdV), i Consiglieri regionali Luigi Nieri (Sel) e  Fabio Nobile (FdS), il Consigliere provinciale Gianluca Peciola (SEL), il Consigliere comunale Andrea Alzetta, (La Sinistra L'Arcobaleno); il Presidente del XI Municipio Andrea Catarci; Nando Simeone (Sinistra Critica); Fabrizio Burattini (direttivo naz. Cgil, in rappresentanza del Comitato No Debito)".

"I rappresentanti dei movimenti per il diritto all’abitare hanno denunciato l’intensificarsi degli sgomberi di edifici occupati da famiglie in emergenza abitativa, sottolineando che con il costo di 1km di TAV si potrebbero costruire 500 case popolari".

Pierpaolo Leonardi, dell'Esecutivo nazionale USB, ha affermato: “Noi non vogliamo lo scontro per lo scontro – ha affermato Leonardi – ma vogliamo che vengano ascoltate le nostre ragioni perché, invece di mega opere inutili come la TAV, c’è un altro modo di spendere i soldi, per il diritto al reddito, al lavoro e alla casa, e c’è una società a cui bisogna dare risposte. Oggi – ha evidenziato il dirigente USB – prosegue una trattativa con cui i precari rimarranno precari e si taglieranno sempre più diritti. Da questa trattativa tengono fuori l’USB, perché sanno che noi non accetteremmo mai. Ma ci ritroveranno nelle piazze – ha concluso Leonardi - con il Comitato Nazionale No Debito saremo il 31 marzo a Milano per manifestare in corteo dalla Bocconi a Piazza affari”.

"La conferenza stampa - si legge nella nota Usb - si è conclusa chiedendo la liberazione degli attivisti arrestati e lanciando i prossime mobilitazioni nella capitale: giovedì 15 assemblea cittadina, ore 16.30 presso il Centro congressi Cavour; sabato 17 corteo da piazza Vittorio al Campidoglio, ore 15".

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