Mafia Capitale, Odevaine ai pm: "Ero lo spiccia problemi del clan"

Era lo "spiccia problemi" al soldo di Mafia Capitale, il "facilitatore" del clan Carminati, un ruolo centrale nell'organizzazione criminale che gli garantiva una "busta paga" di cinquemila euro ogni mese.

Luca Odevaine, ex capo della polizia provinciale di Roma ed ex vice capo di gabinetto di Veltroni in Campidoglio, ha ricostruito ai pm romani i suoi rapporti in primis con Salvatore Buzzi, l'uomo delle cooperative e figura-chiave nella maxi-inchiesta della Procura capitolina.

Nel carcere piemontese dove si trova detenuto da alcuni mesi, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, ha ricostruito nel corso di dichiarazioni spontanee che ruolo svolgeva per l'organizzazione criminale, in particolare presso il Tavolo per l'emergenza immigrazione. 

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"Si trattava di una struttura di natura meramente tecnica e operativa - ha spiegato - in sostanza in quella sede non si prendeva alcuna decisione di tipo politico". Odevaine ha in pratica riconosciuto che il suo compito era quello di risolvere i problemi a Buzzi e al clan nei rapporti con la "cosa pubblica" e che i cinquemila euro che mensilmente gli venivano elargiti rappresentavano il compenso per la sua attività.

Nel corso dell'atto istruttorio Odevaine, assistito dall'avvocato Luca Petrucci, ha fornito agli inquirenti materiale cartaceo e documenti sull'attività svolta nell'ambito del Tavolo.

"Siamo sereni perchè oggi abbiamo fornito elementi utili a chiarire molti aspetti in questa vicenda - ha commentato Petrucci - ora siamo in attesa della pronuncia della Cassazione, fissata per il prossimo 10 aprile, in merito al nostro ricorso sulla misura cautelare".