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Cronaca

Acea, Movimenti per Acqua Pubblica fanno irruzione in Campidoglio

Una decina di appartenenti ai movimenti per l'acqua pubblica ha fatto irruzione in aula Giulio Cesare durante la discussione della delibera che prevede la vendita del 21% delle quote di Acea e la costituzione della holding unica

Irruzione nell'aula Giulio Cesare durante la discussione della delibera che prevede la vendita del 21% delle quote di Acea e la costituzione della holding unica. A bloccare la discussione sono stati una decina di appartenenti ai movimenti per l'acqua pubblica che hanno già manifestato in più occasioni la loro totale contrarietà all'iniziativa del primo cittadino.

Alcuni dei manifestanti, al grido di "acqua pubblica", sono entrati anche all'interno del recinto di vetro che delimita l'area che contiene i mosaici custoditi in aula Giulio Cesare. Il presidente Marco Pomarici ha chiesto l'intervento dei vigili e sospeso la seduta mentre alcune delle bandiere azzurre dei manifestanti, con su scritto "il mio voto va rispettato", sono state sventolate dai consiglieri del Pd Dario Nanni e Athos De Luca e del gruppo misto Gemma Azuni che sono saliti sugli scranni della presidenza.

Poco prima era arrivata in aula la discussione sulla delibera propedeutica al bilancio 2012, che prevede la cessione del 21% di Acea e la costituzione della holding di Roma Capitale. Prima di entrare nel merito del documento, l'Assemblea ha iniziato l'analisi delle cinque pregiudiziali presentate dall'opposizione. Le pregiudiziali sono state tutte votate e bocciate dall'aula.

"Ribadendo la nostra ferma contrarietà al progetto di svendita da parte della giunta Alemanno del patrimonio aziendale romano e in particolare di Acea, chiediamo al sindaco il ritiro della delibera 32 riguardante la holding unica e la vendita del 21% delle azioni Acea in quanto il provvedimento presenta profili di illegittimità". Lo ha detto il capogruppo del Pd in Assemblea capitolina Umberto Marroni aggiungendo che "la delibera infatti punta a licenziare la vendita della multiutility delle energia in sei righe non riferendo su criteri di cessione ne tanto meno sui valori di vendita".

Inoltre - ha aggiunto - prevede l'autorizzazione di patti parasociali da stipulare mediante modifiche statutarie che devono invece essere approvate con delibera dell'Assemblea capitolina e non possono infatti ricevere preventive deleghe in bianco. In merito poi al progetto di holding unica questo risulta non conforme alla normativa sui servizi pubblici locali: infatti, secondo il provvedimento, il controllo analogo verrebbe usurpato al Comune e in particolare all'Assemblea Capitolina per divenire di competenza della holding passando da diretto a indiretto e limitando così il controllo pubblico e di garanzia sulle aziende sancito dal TUEL e dallo statuto di Roma Capitale". "E' infine inaccettabile - ha concluso - che il sindaco Alemanno ormai in emorragia di consensi proceda alla svendita del patrimonio pubblico aziendale di Roma Capitale per fare cassa nell'ultimo anno pre-elettorale ipotecando in questo modo il futuro della città". (Fonte Ansa)
 

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