Criminalità: Roma quinta tra le città insicure, reati in aumento
Dati del Ministero dell'Interno riportati da Il Sole 24 ore. Pdl: "Meglio di altre province della sinistra", Pd: "Patetica la lettura positiva di Alemanno"
Sicurezza a Roma: questa volta parlano i numeri, quelli forniti dal Ministero dell'Interno e riferiti all'incidenza dei reati totali sulla popolazione, in base alle variazioni 2011/2010. La capitale si piazza quinta nella classifica delle 103 province prese in considerazione dalla ricerca , con 6.138 reati ogni 100 mila abitanti. Se invece si considera il totale abbiamo un 275.434 di reati (con un aumento dell'8% rispetto al 2010) che fa salire la città al secondo posto, dietro solo a Milano.
In aumento poi i reati considerati per tipi. Rapine, borseggi, frodi, truffe informatiche, tutti numeri in aumento a Roma e provincia. Nella 'top ten' 2011 dei furti di autovetture con un aumento dello 0,7% rispetto al 2010. Settimo posto per quanto riguarda i borseggi, con un incremento del 13,4% dall'anno precedente. Ottavo gradino poi nella classifica delle rapine (4.232), anche qui un aumento non indifferente: +8,7%.
Dopo i numeri arrivano le dichiarazioni, che variano a secondo delle diverse letture. Ed ecco che Roma, in fondo, è sicura se si considerano i numeri in rapporto alla popolazione e se si applica la regola del "c'è chi sta messo peggio", mentre è l'inferno del crimine se si guardano gli aumenti percentuali su base annua, lasciando da parte i confronti.
Quindi per la maggioranza "il modello Alemanno è certamente valido e la sinistra deve farsene una ragione visto che città come Milano o Torino sono messe peggio", mentre per il segretario del Pd capitolino, Marco Miccoli, "i dati sono inequivocabili e testimoniano come nell'ultimo periodo a Roma vi sia stato un aumento di oltre il 10 % dei borseggi, delle rapine e anche, in maniera più contenuta, dei furti d'auto. E' patetico che la propaganda di Alemanno voglia leggere questi risultati in modo diverso, magari comparandoli con altre città".
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