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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I romani fanno troppo rumore: decibel fuori legge dal centro alla periferia

I primi dati di "Spegni il rumore accendi il divertimento", campagna di Legambiente Lazio, con il patrocinio del I Municipio e il contributo della Fondazione Sorgente Group

Non solo centro storico e chiasso da vita notturna. Il rumore prodotto per le strade romane, invase da passanti, attività commerciali, caos di macchine e motorini che sfrecciano senza tregua, supera i livelli stabiliti dalla legge anche in periferia. E, aspetto preoccupante, non risparmia le aree sensibili, ospedali, scuole, centri anziani, parchi. 

Il quadro emerge dalla campagna "Spegni il rumore accendi il  divertimento",  promossa da Legambiente Lazio, con il patrocinio del I Municipio di Roma Capitale, il contributo della Fondazione Sorgente Group e Radio Colonna come media partner.  

DAL CENTRO ALLA PERIFERIA - Dai risultati raccolti nelle prime due settimane dai volontari del cigno verde, si rileva, e senza troppi stupori, che nel centro storico si supera di gran lunga i tetti di decibel consentiti. Intorno a Campo de'Fiori alle 00.45 di un sabato di giugno il fiume di romani che si riversa in strada per trascorrere le notti estive si fa sentire. I decibel di rumore prodotti in un'area tra le più frequentate per la birra del venerdì sera, raggiungono 75, con un limite notturno che non dovrebbe superare i 55. 

Ma anche in  periferia, dove almeno di notte e in mezzo alla settimana si dovrebbe godere di un po' di relax, non va diversamente. In via di Torpignattara, un lunedì sera a mezzanotte, si registra una media che oltrepassa i 77 dB, quando la fascia residenziale (B) ne prevede un massimo di 60. Stesso dato per Largo Preneste.   

OSPEDALE - Nella morsa dei decibel anche i luoghi sensibili. Intorno agli ospedali, tra le strutture rientranti nelle aree "per la cui fruizione è richiesta la massima quiete" e per cui il limite di decibel è fissato tra i 40 db notturni e i 50 diurni, si registrano valori che superano i tetti limite. Al Policlinico abbiamo una media di 71,6 dB in un pomeriggio infrasettimanale, accanto al San Camillo si superano i 72 dB alle 8 del mattino. Al Santo Spirito alle 22 si toccano i 71 db. 
 
LA NORMATIVA - Vista l'ampiezza territoriale il Comune di Roma ha progettato il S.I.Z.A. (Sistema Informativo Zonizzazione Acustica) per individuare i dati che creano l'inquinamento acustico e per gestirli in automatico. 

La classificazione acustica in base alla Delibera del Consiglio Comunale n. 60 del 23 maggio 2002 e n. 12 del 29 gennaio 2004, fa riferimento alla suddivisione del territorio romano in zone omogenee corrispondenti a sei classi individuate dalla legge quadro nazionale 447/95 sull'inquinamento acustico. I valori delle classi vanno da un minimo di 40 db, valore notturno per le aree sensibili, a un massimo di 70, per le aree esclusivamente industriali.

IL PIANO COMUNALE - Le sanzioni per chi oltrepassa i limiti sono previste sì, ma gli agenti della Municipale possono intervenire solo a seguito dell'intervento dell'Arpa, su segnalazione dei cittadini. Troppo poco per comitati e associazioni che chiedono da tempo un "piano comunale di intervento". 

A prevederlo la Legge Regionale 18 del 2001, rimasta inattuata. Per piano comunale si intende "uno strumento per individuare tipologia ed entità delle sorgenti sonore presenti nelle zone da risanare, con indicazione dei livelli acustici da raggiungere zona per zona (attualmente sono fissati a livello regionale), individuazione dei soggetti cui compete l’intervento; priorità, modalità e tempi previsti; stima degli oneri finanziari; eventuali misure cautelari per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica". 

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