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Cronaca

Militare ucciso a Centocelle: caccia a due uomini fuggiti con un'auto a noleggio

Una automobile è stata vista andare via dal luogo. Le telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa. La targa è a disposizione degli investigatori

Le indagini sono in corso e la chiusura del cerchio sembra vicina. I familiari e i vertici della politica nazionale assicurano che le forze di polizia "sono al lavoro per assicurare i responsabili alla giustizia" ed effettivamente un'auto è stata vista allontanarsi da via dei Sesami. Qualche certezza, dunque, c'è, ma la domanda, al momento, resta: chi ha ucciso Danilo Salvatore Lucente Pipitone

Il sottufficiale maggiore dell'esercito di 44 anni, è morto nel pomeriggio di domenica al policlinico Umberto I di Roma. Di quanto accaduto a Centocelle ancora si sa poco. La polizia indaga e lo fa a bocche cucite.

Cosa sappiamo dell'aggressione a Pipitone

Chi ha picchiato a morte Pipitone e perché? Di certo c'è che il militare sia stato soccorso alle 2:30 di notte, sabato 11 febbraio, vicino alla sua auto in via dei Sesami, era vicino ad un cassonetto giallo, di quelli per i vestiti.

Il corpo di Pipitone era stato trovato davanti ad una scuola e a pochi metri da viale Palmiro Togliatti. Aveva un taglio sul sopracciglio, una ferita sulla nuca e altri traumi provocati forse da un bastone o comunque da un oggetto contundente. Dopo ore di lotta è stata dichiarata la morte al policlinico Umberto I. I familiari hanno dato il via libera all'espianto di organi.

L'auto, il testimone e le indagini

Intanto è scattata la caccia all'uomo. O agli uomini, meglio. Perché secondo quanto appresso, Lucente Pipitone sarebbe stato aggredito da due persone. E c'è di più. I due sarebbero scappati perché avrebbero visto un passante. Un testimone, quindi, che potrebbe aiutare le indagini. Anche perché lì in zona sarebbe stata notata anche un'automobile fuggire dopo i fatti. Un'auto, una Fiat 500 a noleggio, che le telecamere di sorveglianza avrebbero anche ripreso. 

La polizia, secondo quanto si apprende, consultando l'elenco delle persone che hanno preso a noleggio un'auto in quella fascia oraria e che viaggiavano in quella zona, avrebbe così identificato una persona. Quella che aveva noleggiato l'auto. Che sia stato lui l'aggressore materiale, però, è presto per dirlo.

La zona di Centocelle

Quindi una domanda: che ci faceva lì il militare? Non lo sappiamo. I familiari, al Corriere della Sera, hanno sottolineato che quella non sarebbe "zona sua", una zona che lui non frequentava, quindi. Almeno secondo chi lo conosceva bene. Quell'area di Centocelle, con la Palmiro Togliatti a pochi metri, è zona note per la presenza di sbandati, prostitute e relativi clienti. Il bar, quello che fa capolino, tra via dei Sesami e la Togliatti a quell'ora era chiuso. Così come gli altri locali della zona. Insomma, lì non c'era nessuno e pensare all'ipotesi della lite per viabilità risulta difficile. 

Fatto sta che ora chi è in fuga rischi un'accusa per omicidio. "Sono profondamente addolorato, confido sia fatta piena luce al più presto. Le forze di polizia sono al lavoro per assicurare i responsabili alla giustizia. Alla famiglia del militare porgo le condoglianze mie personali e di tutto il Viminale", ha detto Matteo Piantedosi, Ministro dell'Interno.

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