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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Daniele Potenzoni, due mesi di segnalazioni a Roma ovest. Volontari lo cercano con camion vela

La gigantografia di Daniele, com'era e come potrebbe essere, campeggia su un camion vela che da mesi gira la città. A guidarlo un volontario, Maurizio. Diversi i presunti avvistamenti nella zona di Roma ovest

Sei, sette segnalazioni di cittadini in appena due mesi riaccendono le speranze della famiglia. Daniele Potenzoni, 41 anni, affetto da autismo, scomparso alla stazione Termini il 10 giugno 2015 mentre si recava all'udienza papale del mercoledì con un'associazione di volontari, è stato riconosciuto in più occasioni da diversi cittadini e nello stesso quadrante della città, Boccea-Montespaccato. Ogni singolo presunto avvistamento sembra avere qualcosa di concreto riconducibile a Daniele. La somiglianza con la foto dei volantini, qualche particolare movimento ripetitivo, un tic, un abitudine che gli era propria. 

Il papà: "Lo cercherò finché avrò vita"

Il camion vela per Daniele

A raccoglierle e comunicarle alla famiglia pensa un gruppo di volontari che da qualche mese sta girando Roma con un camion vela, di quelli solitamente usati per la pubblicità o per le campagne elettorali, con su una foto formato gigante di Daniele. Com'era al momento della scomparsa, come potrebbe essere diventato oggi. "Con mia moglie ci siamo appassionati alla storia di Daniele dal momento della sua scomparsa" racconta Maurizio, il primo a organizzare le ricerche a tappeto in tutta la città e ad aver poi raccolto l'aiuto di altri volontari. 

Performer teatrale rimasto senza lavoro da quando è iniziata la pandemia di coronavirus, negli ultimi tempi ha intensificato le ricerche. Ha imparato a conoscere Daniele pur non avendolo mai incontrato, dalle parole e dai racconti della famiglia. "Nonostante la malattia è una persona che aveva raggiunto un certo grado di autonomia. Non può essere scomparso nel nulla. Ed è fondamentale continuare a parlare di lui e a diffondere la sua storia, in tanti ancora a Roma non la conoscono". Da qui l'idea del camion vela, a tutti visibile fuori da tv e social network, che nelle ultime settimane ha girato il quadrante di Roma nord ovest, raccogliendo diverse segnalazioni e richiamando l'attenzione sul caso. 

I nuovi presunti avvistamenti 

Una testimone dice di averlo visto mentre fumava una sigaretta al benzinaio in fondo a via Cornelia. Ci ha parlato e discusso, ma solo dopo, tornando a casa, lo ha associato al volto del ragazzo scomparso e ha subito presentato un esposto ai Carabinieri di Monte Spaccato. Un secondo possibile avvistamento è avvenuto davanti a un supermercato di via Boccea, all'altezza della sede della Asl e della chiesa di Santa Maria di Nazareth. Qui una donna dice di averlo riconosciuto mentre aveva in mano due caffè a portar via, ricollegando, anche in questo caso solo a posteriori, il volto a quello che campeggia gigante sul camion vela che gira il quartiere e nei volantini diffusi tra i cittadini. E ancora una ragazza ha girato un video dal finestrino della sua auto. Quello che lei identifica in Daniele sarebbe un ragazzo, accompagnato da altri due uomini, con la postura lievemente curva, che si ferma all'improvviso e si tocca all'altezza del ginocchio con insistenza, quasi fosse un tic. 

"Certo non posso sapere dopo cinque anni se ha preso a fare questo tipo di gesto" commenta a RomaToday il papà di Daniele, Francesco Potenzoni. "Però è molto probabile perché aveva dei tic, dei gesti che faceva in maniera ripetitiva". "Noi continuiamo a cercarlo qui a Roma nord, nella zona di Boccea, ma comunque giriamo spesso tutta la città. Dobbiamo vagliare attentamente ogni segnalazioni, sono già successi casi di sosia. Ma nelle ultime settimane ne sono arrivate diverse. Non perdiamo la speranza" racconta ancora Maurizio alla guida del camion vela, dove non solo ci sono le gigantografie di Daniele ma anche la cifra della ricompensa fissata da alcuni benefattori (che restano anonimi) per chi lo dovesse trovare: 30mila euro. 

La storia di Daniele dalla sua scomparsa

In gita a Roma per l'udienza del Papa del mercoledì con altri 14 ragazzi disabili e tre educatori del Cfp di Borgo Lombardo Daniele, allora 36enne, secondo le ricostruzioni di chi era con lui, sarebbe salito in metro a Termini sbagliando vettura, mentre il resto del gruppo rimaneva a terra. Chiusa la porta alle sue spalle, di lui si è persa ogni traccia. Sono partite le ricerche delle forze dell'ordine e gli avvistamenti dei cittadini. La foto su un tram, la testimonianza di una donna in via Giolitti, la segnalazione ad Anagnina, poi a Ponte Mammolo. Tutto smentito dalle indagini iniziali.

E poi gli appelli al Papa, il messaggio di vicinanza di Francesco Totti rilanciato su tv e giornali. I maxi manifesti appesi in città con l'aiuto del Comune di Roma. Il volto di Daniele come potrebbe essere oggi, disegnato da esperti del settore che hanno lavorato a fianco di criminologi. Niente di tutto questo, per ora, è servito. Uno degli accompagnatori del gruppo finito a processo per abbandono di incapace è stato assolto. Il giudice non ha riconosciuto il dolo. Ma per la famiglia ci sono responsabilità. Se non in chi lo ha "perso", certamente in chi era chiamato a ritrovarlo. 

"Le ricerche non sono state fatte come si deve. Nessuno ha sequestrato le telecamere a Termini, per dire, sarebbe stato fondamentale. E nessuno ci ha mai spiegato il perché" si è sfogato Francesco. L'ultima volta che ha avuto un contatto con le istituzioni risale a un anno fa. "Mi hanno detto che il caso di mio figlio era tra i primi attenzionati. Ma cosa dovevano dirmi, la verità è che non hanno fatto abbastanza. Sono 60mila gli scomparsi possibile che non ci sia un corpo speciale dedicato? Abbiamo diritto di sapere che fine ha fatto mio figlio. Non può essere sparito nel nulla".

Rilanciamo così l'appello della famiglia. Chiunque veda l'uomo ritratto nella foto in alto o chiunque ne abbia notizia, può chiamare il 112 o il papà al numero 3288665808.

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