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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso Cucchi, il Pm: "I carabinieri avevano una relazione segreta pre-autopsia"

Il nuovo nodo dell'inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi è stretto attorno alla prima consulenza chiesta dalla procura subito dopo la morte

Il Comando provinciale e il gruppo di Roma dei Carabinieri "erano a conoscenza di una relazione medica preliminare" redatta prima dell'autopsia sul corpo di Stefano Cucchi, il 30 ottobre 2009, e "tenuta segreta fino a oggi". A dirlo è il pm Giovanni Musaò, in apertura dell'udienza di stamattina del processo bis in Corte d'Assise.

Nel documento era spiegato, rivela il pm, che "la lesività delle ferite non consentiva di accertare con esattezza le cause del decesso", mentre nelle relazioni dei Carabinieri "veniva esclusa la possibilità di un collegamento tra le fratture rilevate e il decesso", avvenuto lo stesso giorno. "Se il medico nel 2009 non poteva sapere il motivo della morte di Cucchi- le parole di Musaro'- allora come è possibile che i Carabinieri gia' lo sapessero?".

La relazione in questione era stata firmata dal medico legale, l'unico già nominato il 30 ottobre 2009, e vi si sottolineava come servissero "ulteriori approfondimenti" per definire con certezza le cause della morte di Cucchi. Eppure già in quei giorni l'Arma sottolineò come i medici legali avessero escluso il nesso di causalità tra la morte del giovane e le percosse subite.

Il nuovo nodo dell'inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi è stretto attorno alla prima consulenza chiesta dalla procura subito dopo la morte, che, secondo il pm Musarò, venne anticipata ai vertici dei carabinieri con una relazione preliminare non ufficiale. 

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