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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Cucchi, Facebook censura il cadavere di Stefano: è rivolta sul web

L'immagine era stata postata dalla sorella Ilaria: "Quella foto fa vergognare, perché dice come è morto mio fratello". In contemporanea, oscurata anche la pagina di Acad

Stefano Cucchi cadavere, uno scheletro giallastro steso su una lastra di metallo gelido dell'obitorio. Nient'altro che "una foto di come è morto" per la sorella Ilaria, che l'ha postata sulla bacheca della sua pagina Facebook a poche ore dalla sentenza di assoluzione ai medici del Pertini.

Semplicemente un'immagine di nudo da rimuovere secondo le restrizioni applicate dal social network, che ha "richiesto" all'utente di eliminarla, oscurando prima la sua fanpage, poi quella di Acad (Associazione contro gli abusi in divisa) che a sua volta aveva condiviso il post. Entrambe le pagine sono tornate accessibili in poche ore, un tempo sufficiente per scatenare l'ira di decine e decine di iscritti. 

"Con tutte le immagini orribili e video terrificanti che tutti i giorni dobbiamo subire sul web, Stefano Cucchi è osceno" commenta sempre via social l'avvocato di parte civile della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, esperto di "morti di Stato". E in pochi minuti solidarietà e indignazione invadono la bacheca di Ilaria. Gli utenti ripostano la foto: "Ora cancellate anche me". Acad denuncia l'accaduto: "L'hanno oscurata perché ha mostrato l'orrore del corpo di Stefano Cucchi, nudo e straziato sul letto dell'obitorio. Il mare non si ferma con un velo". stefano cucchi-2-5

Ancora parole di condanna anche sulla bacheca di Claudia Budroni, la sorella di Dino, romano di Fontenuova, ucciso sul Raccordo da un agente con un colpo di pistola dopo un inseguimento in auto. Era il 30 luglio 2011. "Potete oscurare...potete eliminare....ma i nostri morti sono esistiti.... ed esistono finché noi avremmo vita ad andare avanti a gridare la verità"

La foto di quel corpo ha continuato a rimbalzare di profilo in profilo per ore, ripubblicata anche da Ilaria Cucchi come aggiunta alla petizione lanciata su Change.org per l'istituzione del reato di tortura. "Eh si. Quella foto fa vergognare. Perché quella foto racconta la verità. Senza bisogno di parole. È quello che ho avuto davanti agli occhi sette anni fa, in quella sala dell'obitorio dove ho dato l'addio a mio fratello. Quella foto dice come è morto Stefano. Tutto il resto conta poco"

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