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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Flaminio

Crollo al Flaminio: tre condannati a pagare mezzo milione di euro

Nei confronti degli imputati, per i quali sono state riconosciute le attenuanti generiche, l'accusa era di crollo colposo. Per i tre la pena è sospesa

"Crollo colposo". È questo il reato per il quale sono state emesse tre condanne e una provvisionale, cioè una somma stabilita dal giudice prima della sentenza definitiva, per oltre mezzo milione di euro per il crollo avvenuto il 22 gennaio 2016, di tre piani del palazzo al civico 70 di Lungotevere Flaminio a Roma.

È la sentenza emessa dal giudice monocratico della Capitale che ha condannato Massimo Canepa, legale rappresentante della società che provvedeva alla ristrutturazione a 2 anni e a 1 anno il progettista Roberto Mattei e il titolare della società esecutrice dei lavori Pasquale Famà, tutti con pena sospesa.

Ai tre imputati, accusati di crollo colposo appunto, sono state concesse le attenuanti generiche. Il giudice, con la sentenza le cui motivazioni verranno depositate fra 90 giorni, ha disposto che il risarcimento danni sarà liquidato in sede civile stabilendo provvisionali immediatamente esecutive per oltre 500 mila euro alle parti civili costituite, tra cui il condominio. In precedenza, il proprietario dell'appartamento in cui erano in corso i lavori per realizzare un open space era stato già assolto.

Il crollo

L'episodio risale dunque al 22 gennaio 2016 quando vennero già gli ultimi tre piani di una palazzina costruita negli anni trenta. All'epoca dei fatti solo la pronta segnalazione dei condomini e l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco hanno permesso di evitare una tragedia. Dopo i soccorsi iniziarono le indagini. Il lavoro degli inquirenti si è basato su una serie di fotografie fatte proprio dai vigili del fuoco pochi minuti prima che crollasse parzialmente la struttura.

In base a quanto accertato in quelle prime fasi, il cedimento sarebbe avvenuto per la rimozione di tutti i tramezzi presenti nell'appartamento al quinto piano per la realizzazione dell'open space. Lo stabile è rimasto sotto sequestro per circa cinque mesi.

Il commento dei legali

''Siamo soddisfatti, il processo ha accertato le gravi responsabilità di chi ha svolto i lavori e la sentenza di oggi ne ha dato atto", hanno commentato all'Adnkronos gli avvocati Luca Pallotta e Gianluca Tognozzi legali di parte civile del condominio del lungotevere Flaminio.

"Pur attendendo le motivazioni della sentenza, possiamo senz'altro definire erronea la condanna perché sono state ignorate prove decisive della innocenza del nostro assistito", affermano invece gli avvocati Giuseppe Cincioni e Francesco Nardocci, difensore di Massimo Canepa.

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