Morte di Cranio Randagio, in una registrazione il racconto della serata
Prodotto in aula un audio risalente alla sera stessa della morte di Vittorio Andrei, registrato durante un incontro chiarificatore organizzato dagli amici del rapper
Quasi cinque anni sono trascorsi dalla morte di Vittorio Andrei, in arte Cranio Randagio, e dopo un’attesa straziante per amici e famiglia il processo istruito per far luce su eventuali responsabilità si avvia sempre più rapidamente verso la conclusione.
Andrei è stato trovato morto il 12 novembre del 2016 in un appartamento in zona Balduina dove la sera prima era stata organizzata una festa di compleanno per il padrone di casa, Pierfrancesco Bonolis.
Proprio Bonolis, insieme con l’amico Jaime Garcia de Vincentiis e con Francesco Manente, è imputato nel processo. Deve rispondere di favoreggiamento, così come de Vincentiis, mentre Manente è accusato di detenzione di droga e morte in conseguenza di altro reato perché ritenuto la persona che ha portato alla festa la sostanza stupefacente che ha portato alla morte del giovane rapper.
In aula la registrazione dell'incontro tra gli amici: "Erano tutti tranquilli"
Mercoledì mattina a piazzale Clodio si è tenuta una nuova udienza incentrata principalmente su un incontro avvenuto la sera stessa della morte di Andrei tra gli amici storici del giovane artista e il gruppo di Bonolis. Un incontro chiarificatore organizzato a piazza Strozzi, e di cui esiste anche un file audio, perché uno degli amici di Vittorio, deciso a fare chiarezza su cosa fosse accaduto alla festa, accese il registratore dello smartphone registrando tutto.
Il file è stato prodotto in aula dall’avvocato che assiste la famiglia di Andrei, Marco Macchia, e restituisce una conversazione avvenuta in toni estremamente pacati e tranquilli, tra ragazzi probabilmente ancora sotto choc. Qualche elemento utile però è emerso, grazie anche alle testimonianze dei giovani che vi hanno partecipato. L’obiettivo degli amici del rapper era (ed è ancora) accertare infatti se i soccorsi fossero stati in qualche modo rallentati o ritardati, e se Vittorio, con più tempestività, avrebbe potuto salvarsi.
Nella prossima udienza ascoltati gli imputati
Durante la conversazione registrata non sarebbero emersi dettagli che lasciano intendere vi sia stata intenzione di ritardare la chiamata ai soccorsi. I testimoni hanno riferito però di avere avuto conferma, sempre durante quel colloquio, che alla festa erano state portate anche droghe pesanti, e che Bonolis aveva dato l’impressione di sapere dove la droga fosse stata reperita.
Questioni fondamentali, visto che Bonolis è imputato, insieme con de Vincentiis, con l'accusa di favoreggiamento: per la procura davanti agli investigatori entrambi omisero informazioni relative all’identità della persona che portò la droga alla festa, nel tentativo di coprirla. Di questo forse parlerà lo stesso Bonolis a maggio, nel corso della prossima udienza, in cui saranno ascoltati sia lui sia gli altri due imputati. Il processo proseguirà quindi con l’analisi di alcuni filmati relativi alla notte della festa, avviandosi poi verso la conclusione