La morte di Cranio Randagio: si indaga sul ritardo nel chiamare i soccorsi
Alle 14 il ritrovamento del giovane morto, alle 15 la chiamata alla polizia. Perché questo buco? La madre di Vittorio Andrei intanto chiede verità
Un malore o un mix letale tra droga e alcol, ma anche una misteriosa ora di buco e il tormento di una madre. Sulla morte di Vittorio Bos Andrei, il 22enne rapper romano, in arte Cranio Randagio, trovato cadavere in un appartamento della Balduina, ci sono verità ancora tutte da scrivere. A dirimere i dubbi sarà soprattutto l'autopsia che dirà se il cantautore abbia assunto sostanze tali da provocarne il decesso. Da valutare anche la possibile presenza di anomalie congenite che possano aver originato il malore.
C'è però un altro lato delle indagini, quello condotto dagli agenti del commissariato Monte Mario, che punta a far luce sul racconto fornito dagli amici di Vittorio. Secondo la ricostruzione fornita Cranio Randagio sarebbe andato in via Anneo Lucano per ascoltare musica e passare la serata con questa comitiva di amici. Una dozzina di persone in tutto, con cui aveva girato dei video. Dai racconti forniti dai presenti ci sarebbe stato del vino e sarebbe stato acceso qualche spinello. I vicini hanno riferito di una serata tranquilla senza particolare baccano.
Dalla testimonianza del padrone di casa emergerebbe che all'interno dell'appartamento si sarebbero addormentati in tre: lui, un amico e appunto Vittorio Bos Andrei. Alle 14 il risveglio, il tentativo di svegliare "Cranio" e la constatazione del decesso. La chiamata al 118, che ha constatato poi ufficialmente la morte del rapper, sarebbe partita alle 15. Un'ora di buco. Perché? E' la domanda che si pone chi indaga. Tra le ipotesi quella di un tentativo di ripulire casa proprio in quell'ora. Da cosa è tutto da accertare.
Non si da pace intanto la mamma di Vittorio. "Quelli non erano i suo amici - precisa a TgCom24 - Era una nuova compagnia. Quella sera mi ha detto 'vado a una festa' e non è più tornato. Io lo chiamavano mentre lui stava male, ma perché nessuno rispondeva?". Il tormento si fa dubbio quando la donna si chiede "perché nessuno rispondeva al telefono di mio figlio che squillava, squillava in quella casa privata?. Non era il suo solito giro di amicizie - racconta la donna. - Erano persone nuove con le quali aveva girato un video. Ora voglio i fatti, voglio che la polizia accerti cosa è successo: mio figlio è andato a una festa come tante altre volte, ma non è più tornato".