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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Arenula

'La Cultura ve se magna': gli studenti conquistano Roma

Si è conclusa al Colosseo la mobilitazione non autorizzata partita da piazzale Ostiense. Tensioni sotto il Ministero della Giustizia

Era una delle mobilitazioni più delicate. Si chiude senza disordini il corteo senza preavviso degli studenti partiti stamattina da piazzale Ostiense e concluso al Colosseo, dopo essere passato per Testaccio, Trastevere ed essersi congiunto con quello dei Cobas a piazza Sant'Andrea della Valle. Studenti alla ricerca del riscatto dopo gli scontri del 14 novembre, partiti con il chiaro intento di sfidare i divieti per raggiungere il Parlamento, nonostante "l'inviolabilità dei palazzi istituzionali". Corteo che ha poi proseguito sul Lungotevere con l'intento di raggiungere il ministero della Giustizia di via Arenula. Manifestanti scortati dalle forze dell'ordine che hanno sfilato nel traffico tra lo stupore degli automobilisti in fila: "é surreale", ha detto un automobilista alla guida di un'utilitaria. "Ci siamo ripresi la città", urlavano i ragazzi.

TENSIONI AL MINISTERO - Corteo che ha registrato qualche tensione prima nella zona di corso Vittorio Emanuele quando le forze dell'ordine si sono messe a 'difesa' della libreria Augustus e poi davanti al dicastero di via Arenula dove dal corteo è iniziato un lancio di bottiglie e petardi contro il ministero della Giustizia protetto da blindati e un cordone delle forze dell'ordine.

CORTEO - Studenti e studentesse che si sono riunite stamattina in zona Piramide per poi partire in direzione Centro "Contro la privatizzazione di scuola e università e per rivendicare il diritto ad avere un futuro", con i caschi "ma solo per difenderci" e gli "studi", scudi di gommapiuma con sopra scritti nomi di libri celebri. "Contro crisi e austerità riprendiamoci la vita", questo uno degli striscioni, in testa alla manifestazione degli studenti che hanno sfilato dietro  i 'book block', gli scudi di gomma piuma con i titoli dei classici della letteratura.

Manifestazione Roma 24.11.2012



SCOLAPASTA E BANDIERE - Corteo degli studenti dove hanno sventolato bandiere della Palestina. A guidare la manifestazione c'era un furgoncino verde militare sul quale erano esposti ironicamente caschi e scolapasta, alcuni dei quali sono anche indossati dai manifestanti per protestare "contro le dichiarazione del prefetto, per il quale chi indossa il casco è punibile". Tra i cartelli  un paio che recitavano in romanesco "semo venuti già menati" e "La Cultura ve se magna" in riferimento agli scontri al corteo dello scorso 14 novembre sul Lungotevere.

DONNE CONTRO LA VIOLENZA - Corteo che ha visto un blitz di un gruppo di studentesse e precarie hanno esposto uno striscione rosa dalla scritta: "Picchiami sono una donna". Le manifestanti hanno inoltre portato dei cartelli con la scritta "l'autodifesa non è violenza" con l'immagine di alcune forbici. L'iniziativa è stata messa in atto in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre domani. In un flash mob è stato rivendicato il diritto "alla difesa dagli uomini violenti anche con le forbici".

STRISCIONI - La cultura non si vende". Questo era quanto scritto su uno striscione che gli studenti avevano affisso davanti al Macro-Museo d'Arte contemporanea di Roma. Un altro cartello è stato messo davanti a 'Porta futuro', ovvero l'agenzia di orientamento al lavoro della Provincia di Roma: "il futuro non è uno slogan" e accanto la A di anarchia.

SICUREZZA - Corteo non autorizzato che dopo gli ultimi scontri del 14 novembre ed i disordini dello scorso dicembre è partito sotto la massima attenzione da parte dell'apparato di sicurezza con un totale di oltre 1.000 uomini delle forze dell'ordine impiegati. Ma anche una maggiore elasticità e la disposizione di sempre al dialogo con i manifestanti pacifici. Ad essere vigilati sono stati tutti i palazzi istituzionali, quelli che il corteo 'senza preavviso' degli studenti avrebbe voluto insidiare. Il messaggio era stato chiaro: disponibilità su eventuali percorsi alternativi, ma ferreo rigore a non violare l'anello di sicurezza attorno a Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Montecitorio.

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