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Cronaca Nomentano / Via Andrea Cesalpino

"Il mondo di sopra va tolto di mezzo": movimenti in corteo tentano occupazione, tensioni a piazza Galeno

L'edificio in via Cesalpino è stato sgomberato dalle forze dell'ordine intervenute in tenuta antisommossa. Traffico bloccato in tutta la zona. Quindici gli arresti, tre le persone arrestate

Hanno prima svolto un corteo, poi, una volta sciolto il sit in hanno occupato uno stabile in via Andrea Cesalpino, a due passi dal Policlinico Umberto I con il successivo intervento delle forze dell'ordine e momenti di tensione in piazza Galeno, nella zona del Nomentano. Ad essere preso di mira dai militanti dei movimenti per la casa una palazzina disabitata con alcuni di loro arrivati sino al terrazzo dello stabile, poi sgomberato da polizia, carabinieri e guardia di finanza che hanno poi chiuso la strada in tenuta antisommossa con due cordoni ed i manifestanti fermi davanti la piazza.

SGOMBERO DEL PALAZZO - Una tentata occupazione con successivo sgombero nel quale si sono registrati dei momenti di tensione. L'edificio già in passato era stato occupato e successivamente sgomberato. "Siamo stati caricati - fanno sapere gli attivisti - mentre eravamo in presidio sotto lo stabile e ora le forze dell'ordine sono all'interno".

LA VERSIONE DELLA QUESTURA - "Al momento dello scioglimento del corteo della CGIL Roma e Lazio, intorno alle 13.00, un gruppo di circa 150 aderenti ai comitati “lotta per la casa”, si è diretto verso uno stabile confiscato dallo Stato, situato in via Andrea Cisalpino, occupandolo. Dopo una trattativa durata oltre un’ ora si è reso necessario procedere allo sgombero al quale circa 300 manifestanti hanno opposto resistenza per cui si rendeva necessario operare una carica di alleggerimento. L’intervento delle Forze dell’Ordine veniva ostacolato anche mediante il lancio di alcuni petardi all’indirizzo degli agenti da parte di una cinquantina di manifestanti che si erano barricati sul terrazzo dello stabile occupato. Al termine del servizio sono state fermate una quindicina di persone e denunciate circa un centinaio, 3 sono state  arrestate per resistenza a Pubblico Ufficiale. 3 Agenti del Reparto Mobile sono rimasti lievemente feriti dai petardi esplosi dai manifestanti. Nella vicina piazza Galeno, i manifestanti, dopo una conferenza stampa, alle 18.00 si sono allontanati".

IL CORTEO - L'occupazione dello stabile è giunta al termine del corteo partito da Porta Pia e concluso a piazza Galeno dopo aver attraversato il quartiere di San Lorenzo. I militanti hanno srotolato dalle finestre dell'edificio di via Andrea Cisalpino alcuni striscioni. Tra questi "Il mondo di sopra si leva di mezzo". Poi un altro striscione e l'accensione di diversi fumogeni "Milano resiste, Roma insiste". I manifestanti hanno poi detto al megafono ai manifestanti di protestare  "contro l'ennesima provocazione dei fascisti davanti al campo nomadi di Monte Mario".

 

Nomentano: corteo e tentata occupazione in piazza Galeno

 

MAFIA CAPITALE - Le motivazioni di Corteo e tentata occupazione sono poi state spiegate in una lunga nota stampa: "In questi giorni è l’emergenza il tema più visibile sulla carta stampata, in televisione e sulla rete. L’inchiesta romana denominata “mafia capitale”, sta portando alla luce un sistema ben organizzato della gestione delle tante “emergenze” esistenti nella capitale. Gli stessi che predicano contro la presenza dei migranti nelle periferie romane, risultano coinvolti negli appalti e nelle mazzette, veri e propri stipendi mensili, utili a mantenere controllo politico ed economico sulle risorse destinate all’accoglienza di rom e rifugiati, al disagio abitativo, alla pulizia delle strade".

FABBRICA DI SOLDI E DISAGIO SOCIALE - Nell’emergenza tutto è consentito, scrivono ancora i movimenti. "Si saltano ostacoli e si creano corsie preferenziali. Chi gestiva tutto questo si augurava che aumentasse il numero degli sbarchi, che piovesse tanto, che ci fossero tante persone sotto sfratto o senza casa. Il ricatto nei confronti di chi soffre la crisi è evidente. Una vera fabbrica di soldi il disagio sociale".

SOLUZIONI DEFINITIVE - I movimenti hanno sempre denunciato questa gestione dell’emergenza chiedendo soluzioni strutturali e definitive. "Per questo sono stati vissuti come un problema. Lo spazio che si torna ad occupare oggi è un “bene” sequestrato ad un imprenditore colluso con la cosca di San Luca, Federico Morcaccini. Quindi a tutti gli effetti un bene comune da restituire alla collettività. Questo modo di recuperare stabili e destinarli alle necessità reali della città è anche il nostro modo di contrastare la gestione mafiosa dell’emergenza, per rilanciare la campagna contro la legge Lupi che intende vendere all’asta il patrimonio alloggiativo pubblico e che aggredisce le occupazioni per necessità negando il diritto alla residenza, all’energia elettrica e all’acqua".

DIRITTO ALLA CASA - Studenti, precari, lavoratori del settore della logistica in lotta, migranti, insieme, realizzano uno spazio, una comunità conflittuale che intende partendo da qui, rilanciare un percorso di complicità e di solidarietà nel rivendicare il diritto alla casa, al reddito, alla dignità. "Contrastando quel virus letale - concludono i movimenti - che prova a contaminare le periferie romane, una miscela di xenofobia e fascismo utile a coprire interessi economici ben precisi. La riscossa dal degrado e dall’emergenza non passa dentro la guerra tra ultimi e penultimi, ma nella capacità di sollevarsi e riprendersi le vite nelle nostre mani. Il mondo di sopra va tolto di mezzo".

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