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Cronaca Esquilino / Piazza della Repubblica

Corteo, Movimenti in piazza per i "Beni comuni e contro le privatizzazioni"

In piazza bandiere No Tav, Usb e di Rifondazone Comunista, "Acqua, lavoro, reddito, casa, beni comuni, diritti sociali e democrazia in Italia e in Europa" è lo slogan che ha accompagnato i manifestanti

"Basta austerità, basta privatizzazioni: acqua, lavoro, reddito, casa, beni comuni, diritti sociali e democrazia in Italia e in Europa". È lo slogan dei manifestanti riunti a piazza della Repubblica, a Roma, prima della partenza del corteo nazionale organizzato dal Forum italiano dei Movimenti per l'acqua. La manifestazione ha percorso via Cavour, via dei Fori imperiali, via delle Botteghe Oscure e corso Vittorio Emanuele, fino a piazza Navona. Come comunicato dalla questura di Roma "durante il tragitto i manifestanti hanno sfilato ordinatamente e non si sono registrate criticità di rilievo".

BANDIERE IN PIAZZA - In piazza migliaia di persone in piazza con bandiere di Rifondazione comunista, No TavUsb e Acea bene comune. Alla manifestazione anche la partecipazione dei Movimenti per il diritto all'abitare, No Muos e No grandi navi. "In questi anni, dentro le conflittualità aperte in questo Paese, sono maturate esperienze di lotta molteplici e variegate ma tutte accomunate da un comune sentire - spiegano gli organizzatori - non vi sarà alcuna uscita dalla crisi che non passi attraverso una mobilitazione sociale diffusa per la riappropriazione sociale dei beni comuni, della gestione dei territori, della ricchezza sociale prodotta, di una nuova democrazia partecipativa".

Movimenti in piazza per i Beni Comuni (foto Andrea Ronchini)

"RENZI VATTENE" - Il corteo è poi partito al grido "Renzi vattene". Un migliaio i partecipanti in marcia su via Cavour. Tra i tanti striscioni si leggeva: "No alle politiche di austerità e precarietà dell'Unione europea e del governo Renzi", "Liberiamo Roma dai divieti, rendita e precarietà", "Il governo nega il diritto alla casa e regala i soldi a banche e costruttori".   

SERRANDE CHIUSE IN VIA CAVOUR - In via Cavour le serrande dei negozi si sono abbassate al passaggio del corteo degli antagonisti. Alcuni negozianti, vedendo sfilare i manifestanti, si sono affrettati a tirare giù le saracinesche temendo forse di subire danneggiamenti o incursioni. Il corteo si stava svolgendo comunque in modo pacifico.

NUMERI IDENTIFICATIVI - "Mi chiamo Mario ed il mio numero è il 255". Alcuni manifestanti che hanno partecipato al corteo indossavano alcune pettorine con numeri identificativi riprendendo così la proposta di identificare le forze dell'ordine nata in seguito al caso del poliziotto che calpestò una ragazza alla manifestazione del 12 aprile scorso.

'SERPENTONE' PACIFICO - Il corteo, scortato dai blindati delle forze dell'ordine, ha poi attraversato via dei Fori imperiali. "Siamo in cinquantamila" l'annuncio degli organizzatori della manifestazioni per i Beni comuni mentre stavano attraversando il centro di Roma.

PARTECIPAZIONE PACIFICA - Il corteo ha poi continuato a sfilare sul percorso prestabilito sino ad arrivare a piazza Navona. Qui, dopo gli interventi dei promotori della manifestazione, i 50mila del 17 maggio si sono allontanati pacificamente.

POLEMICHE SUL PERCORSO - Il corteo era stato aperto in settimana con un primo 'scontro' sulla strada da percorrere. Gli organizzatori chiedono infatti di passare sotto le finestre della Cassa depositi e prestiti e quelle del ministero dell'Economia delle finanze, tra via Goito e via XX Settembre ma l'autorizzazione è stata negata. “Sono due luoghi simbolo delle privatizzazioni e delle politiche di dismissione del patrimonio pubblico messe in atto da Governo. Politiche contro cui intendiamo manifestare - spiegava Paolo Carsetti del Coordinamento romano acqua pubblica -. Abbiamo dato tutte le garanzie sul fatto che sarà una manifestazione pacifica e senza problemi di ordine pubblico".

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