Civitavecchia: corso di tutela ambientale e antinquinamento
L'incontro si è tenuto al Forte Michelangelo, presso il Centro Storico Culturale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera
Ha avuto inizio lo scorso 17 novembre al Forte Michelangelo, presso il Centro Storico Culturale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera di Civitavecchia, la seconda edizione del corso di formazione per il controllo e la lotta all'inquinamento marino da idrocarburi e da altre sostanze pericolose, promosso dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e organizzato dalla società Castalia a beneficio di Ufficiali delle Capitanerie di porto operanti nel settore ambiente provenienti da tutta Italia e di personale dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
INTRODUZIONE - Dopo un saluto introduttivo del Direttore Marittimo del Lazio, Giuseppe Tarzia, sono iniziati i vari moduli che - per tutta la settimana - accompagneranno i frequentatori al corso. Per quanto riguarda il dettaglio degli interventi, di particolare rilievo le conferenze aventi ad oggetto l'evoluzione delle normative nazionali e delle convenzioni internazionali in tema di protezione dell'ambiente, ed in particolare dell'ecosistema marino, oltre a quelle di natura tecnica, con lo studio delle più avanzate soluzioni oggi disponibili per contenere ed eliminare gli inquinamenti marini.
FATTI DI PALIDORO - Con riferimento a tale ultimo aspetto, va notato che il corso, coincidenza non voluta, cade quasi in concomitanza con i fatti occorsi nella zona di Palidoro e Fregene (nel comune di Fiumicino), dove si è registrato uno sversamento di idrocarburi in corrispondenza dell'oleodotto Civitavecchia - Fiumicino.
FUORIUSCITA DI CHEROSENE - Per quanto al momento possa dirsi scampato il pericolo che l'inquinamento nato in alcuni corsi d'acqua finisca con lo sfociare anche in mare, è da sottolineare che proprio la messa in opera di alcuni dei più efficaci sistemi che si avrà modo di approfondire durante il corso, hanno certamente contribuito a limitare i danni derivanti dalla fuoriuscita di cherosene, evitando la dispersione del prodotto anche in mare.
