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Cronaca

"C'avemo in mano la graduatoria", tangenti e favori in cambio di una casa Ater

Sette i casi accertati dagli inquirenti. Fra i sei arrestati un dipendente del Comune di Roma e due funzionari dell'Ater

Regali, favori e soprattutto 'mazzette'. Un sistema semplice, una vicenda di "ordinaria corruzione" di quelle che si raccontano nei bar quando si parla dell'impossibilità di ottenere l'assegnazione di una casa popolare. Vox populi Vox Dei, è il concetto che si usa per indicare quando le chiacchiere del popolo corrispondono a realtà. E' il caso del sistema di corruzione smascherato al termine di una elaborata indagine avviata nel 2015 e portata avanti dalla Polizia Locale e dalla Polizia di Stato che ha scoperchiato un sistema per ottenere una casa popolare da occupare o per ottenre la regolarizzazione di una occupazione abusiva di un immobile.

A farne le spese l'Ater, il Comune di Roma e tutte le persone oneste che da anni sono in graduatoria per ottenere l'agognata casa ERP. Ad allungare i loro tempi, o ad annullarli nel caso dei corruttori, sei persone: un dipendente del Comune di Roma, tre funzionari dell'Ater e due faccendieri, tutti arrestati con le accuse a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, accesso abusivo ad un sistema informatico e telematico e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. 

Tangenti per le case popolari 

Ad essere raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari un romano di 59 anni, dipendente del Comune di Roma impiegato presso l'ufficio Tecnico - Ispettorato Edilizia - Idoneità alloggiativa, il responsabile dell'Ufficio Stime Beni non residenziali dell'Ater, romano di 52 anni, due funzionari dell'Ente, entrambi romani di 39 e 41 anni, e due faccendieri: una donna di 60 anni ed un 58enne, anche loro romani. "Un vergognoso illecito", con un vero e proprio tariffario che alimentava "un canale parallelo e illegale nell'assegnazione degli alloggi Erp di proprietà dell'Ater"

I costi per ottenere una casa dell'Ater 

Ma quanto si pagava? E soprattutto, come funzionava il mercato parallelo? In maniera semplice con i funzionari corrotti che accedevano al registro telematico dell'Ater per conoscere la situazione degli immobili, poi il contatto con il corruttore, che avveniva per intermediazione dei faccendieri. Da qui il versamento della tangente con un tariffario che prevedeva 1000 Euro per ottenere l'indirizzo della casa da occupare ed il versamento di una somma compresa fra i 1500 ed i 2000 Euro per regolarizzare l'occupazione abusiva già avvenuta. Somme che nel caso dei locali commerciali erano maggiori, come nel caso di un immobile a Val Melaina, già occupato abusivamente, dove in cambio del nullaosta per l'espletamento dei lavori edili in deroga alle normali procedure, il funzionario Ater aveva ottenuto in cambio la promessa del motore di una barca, dell'acquisto di un'auto (una Smart) a prezzo di favore e l'esecuzione di alcuni lavori presso la sua casa di Porto Ercole. 

"C'avemo in mano la graduatoria"

Inequivocali in taluni casi le frasi carpite nelle intercettazioni agli attori del sistema di "ordinaria corruzione". "C'avemo in mano la graduatoria, ce l'ho in mano io!", le parole riferite dal dipendente del Comune in una intercettazione. "Lui vuole i sordi subito, i sordi ‘i deve da’ a lui e j’i deve dà subito", diceva uno dei faccendieri parlando con alcuni degli indagati. Ed ancora:  "Ecco - si legge in una intercettazione fra due dei sei arrestati - io sto a aspetta' quello che offre de più". Ed ancora: "Una casa dell'Ater la prende quando dico io. Dà i sordi che je dico io, se je sta bene, se nò non pija neanche 'a residenza". 

Sei arresti e 52 indagati

Oltre ai 6 arrestati sono 52 gli indagati, in quello che è un sistema che potrebbe portare a nuove ordinanze di custodia cautelare. Tufello, Ostiense, Montesacro,  Serpentara, Vigne Nuove, Val Melaina questi i quartieri dove sono stati accertati i sette casi di corruzione che hanno portato all'esecuzione delle sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. 

Nullaosta ed autorizzazioni

Un sistema semplice, nemeno troppo sofisticato, con gli arrestati che al fine di far ottenere le giuste carte ai corruttori utilizzavano fogli di carta intestata modificati con il pc, utilizzando timbri e firme false. "Il vergognoso illecito mercato degli appartamenti - si legge nell'ordinanza che ha portato ai sei arresti - si può senz'altro definire un canale parallelo e illegale nell'assegnazione degli alloggi Erp di proprietà dell'Ater, in violazione degli ordinari bandi e con la produzione di falsa documentazione, volta a dare una parvenza di legittimità a quelle che di fatto sono state vere e proprie occupazioni abusive. "Tutto questo ha prodotto - scrive il Gip del Tribunale dottoressa Boggi - elevati profitti per i vari sodali e ingenti danni per l'Ater ed il Comune di Roma e per tutte quelle persone che, pur avendo i requisiti, non hanno potuto avere un alloggio di edilizia popolare in quanto sottratto a causa del comportamento criminale degli odierni indagati". 

La denuncia querelta di Ater

Un sistema di ordinaria corruzione che potrebbe essere solo la punta dell'iceberg. Non a caso, come scrivono in una nota stampa congiunta il Commissario straordinario Pasquale Basilicata ed il Direttore generale di Ater Andrea Napoletano, "nel marzo 2015, Ater aveva inviato alla Procura della Repubblica una circostanziata denuncia-querela di false autorizzazioni e nulla osta volti a ottenere certificati di residenza e occupare abusivamente alloggi dell’Azienda. Riaffermiamo la ferma volontà di proseguire nell’azione di contrasto di ogni forma di illegalità e di opacità gestionale. Saranno pertanto messe in atto tutte le misure necessarie al ripristino della legalità: è stato, intanto, già firmato il provvedimento di sospensione cautelativa immediata nei confronti dei due dipendenti coinvolti"
 

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