rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Pecorino Romano Dop contraffatto sul mercato Usa

Il consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop ha denunciato in commissione parlamentare la contraffazione negli Usa del formaggio romano da parte della Lactalis attraverso l'uso del marchio italiano Galbani di loro proprietà

Ancora una contraffazione per il Pecorino Romano Dop, questa volta sul mercato statunitense. Protogonista la multinazionale francese Lactalis che torna sulla cresta dell'onda e ci riprova, e per esportare il falso pecorino utilizza un marchio italiano di sua proprietà, quello della Galbani.
 
A denunciare il fatto il presidente del Consorzio del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi, nell’audizione speciale che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione ha riservato al Consorzio il 10 luglio.  Prodotto in Europa, il ‘Romano’ (fotografato in occasione del Fancy Food di San Francisco 2012, foto in allegato) è esportato dalla Francia negli USA, principale mercato per l’export del Pecorino Romano.
 
“Alla palese contraffazione del nome – ha detto il presidente del Consorzio Maoddi – si è aggiunto l’utilizzo di un noto marchio italiano per commercializzare un formaggio straniero, che non solo sfrutta il sounding del Pecorino Romano ma ne imita addirittura forma e marchio DOP. Dopo aver denunciato senza esiti il fatto al ministero delle Politiche agricole, avevamo l’obbligo di informare la Commissione che si è dimostrata sensibile a tali problematiche e ha aperto una sessione straordinaria per incontrarci”.
 
Ci risiamo per la Lactalis che già nel 1997 cercò infatti di registrare negli USA un marchio “Pecora”, dovendo però recedere per la ferma opposizione del Consorzio che con un’onerosa causa legale, acquisì il marchio per impedirne l’uso e l’abuso.
Il Pecorino Romano Dop non è sotto attacco solo da oltralpe, ma sono moltissime le imitazioni ancora  impunite in tutto il mondo: si va dal Romano, al Perfect Italiano Romano a Singapore. Un fenomeno, quello del Pecorino Romano souding, che sottrae al mercato una quota pari a 300 milioni di euro l’anno, circa tre volte il valore dell’export. 
 
Per questo il Consorzio (proprietario del marchio in Benelux, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada e Usa) ha annunciato in Commissione il proprio programma anticontraffazione: si va dal controllo dell’uso del marchio Pecorino Romano, alla predisposizione di  un piano di depositi per i marchi, dall’attivazione di un servizio di sorveglianza che individui marchi simili al Pecorino Romano Dop nei registri di tutto il mondo, fino a un servizio di sorveglianza doganale a livello comunitario sul marchio Pecorino Romano e sui prodotti similari.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pecorino Romano Dop contraffatto sul mercato Usa

RomaToday è in caricamento