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Cronaca Guidonia Montecelio

Truffe immobiliari: confiscate 23 ville e beni per 18 milioni di euro a noto pregiudicato

Gli immobili tra Guidonia Montecelio, Capena, la Tuscia ed il litorale laziale. Il provvedimento anche per automobili di lusso e società commerciali

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno dato esecuzione al decreto definitivo di confisca di beni, emesso dalla Corte Suprema di Cassazione – Sesta Sezione Penale, nei confronti del pregiudicato Lorenzo Pintore.

CONDANNE DAL 1968 - Il proposto è soggetto noto alle Forze di Polizia da molto tempo - scrive la Guardia di Finanza, tant’è che, sin dal 1968, risulta gravato da condanne per ricettazione, furto, detenzione illegale di armi e rissa, nonché destinatario di ordinanze cautelari per svariate ipotesi delittuose, tra cui associazione di tipo mafioso (1993) e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (2003).

LUNGO ITER GIUDIZIARIO - L’odierno provvedimento di confisca interviene a conclusione di un iter giudiziario scaturito da complesse indagini, di natura economico-patrimoniale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia ed eseguite, nel corso del 2010, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma ed alla Stazione Navale di Civitavecchia della Guardia di Finanza.

TRUFFE IMMOBILIARI - L’attività investigativa in parola fondava le sue basi su plurime evidenze investigative, che consentivano di qualificare Lorenzo Pintore come un soggetto che, nel corso degli ultimi anni, si era specializzato nel settore delle truffe immobiliari. Lo stesso, infatti, nel ruolo di promotore e finanziatore di società operanti nel settore della compravendita immobiliare, formalmente intestate a “prestanome”, era solito ottenere acconti dai promissari acquirenti, salvo poi rendersi irreperibile al momento della stipula dei rogiti.

TRUFFE SUI VILLINI BIFAMILIARI - In altre occasioni, aveva provveduto a far lievitare il prezzo di vendita di villini bifamiliari mediante ripetute compravendite fittizie in favore di soggetti di comodo, fino all’ultimo acquirente, il quale provvedeva a richiedere un mutuo che, una volta concesso, non veniva poi rimborsato; in tal caso, alle banche mutuanti non rimaneva che rivalersi sugli immobili, di valore nettamente inferiore al capitale erogato.

INVESTIMENTO DEL PROVENTO DELLE TRUFFE - Le somme così truffate venivano poi utilizzate dal Pintore per investimenti destinati ad accrescere il patrimonio personale nella disponibilità del medesimo, anche attraverso familiari o prestanome. Proprio tale ingente patrimonio, costituito da immobili, beni mobili, attività commerciali e disponibilità finanziarie, nettamente sproporzionato rispetto alle al reddito dichiarato, è stato oggetto di analitica ricostruzione nel corso delle citate investigazioni economico-finanziarie.

MISURE DI PREVENZIONE - I risultati dell’indagine di polizia economico-finanziaria venivano quindi partecipati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e,successivamente, al Tribunale di Roma -Sezione Misure di Prevenzione, il quale, condividendo l’impianto accusatorio disponeva il sequestro di beni per 18 milioni di euro.

I BENI CONFISCATI - In particolare le Fiamme Gialle hanno confiscato 23 unità immobiliari site a Roma, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella e Tarquinia, nel viterbese. Cinque autoveicoli, due società commerciali, quote societarie di quattro persone giuridiche, oltre a rapporti bancari, postali, assicurativi eazioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 18 milioni di euro.

CONFISCA DEFINITIVA - Lo stesso Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione ha successivamente disposto la confisca di primo grado dei beni già sottoposti a sequestro e applicato, altresì, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di due anni nei confronti di Lorenzo Pintore. Oggi, l’ultimo atto della vicenda giudiziaria, con l’apprensione definitiva al patrimonio dello Stato dei beni del Pintore definitivamente confiscati.

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