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Cronaca

Ostia, nuovi guai per l'ex patron del Porto: confiscati 460 milioni di euro di beni

Tra i beni confiscati anche 522 unità immobiliari e 28 terreni a Roma, per lo più facenti parte del Porto che ha continuato ad essere operativo, dal 2016, sotto il controllo di amministratori giudiziari

Altri guai per Mauro Balini, l'imprenditore ex presidente del Porto Turistico di Roma. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un decreto di confisca, emesso dalla Corte di Appello e divenuto definitivo dopo la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, dell'ingente patrimonio mobiliare e immobiliare, per un valore stimato di oltre 460 milioni di euro.

Balini finì nei guai nel 2015 per "associazione per delinquere finalizzata a fatti di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni". I successivi approfondimenti economico-patrimoniali condotti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Finanza sul reticolo societario riconducibile a Balini, anche tramite imprese estere o intestate a familiari o compiacenti prestanome, hanno consentito di "disvelare la disponibilità di beni in misura assolutamente sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati e la provenienza di parte degli stessi quale provento e/o reimpiego dei delitti contestati", spiegano gli inquirenti.

Quindi la prima applicazione di confisca dei beni nel 2019, l'appello dell'imprenditore e ora la definizione della Cassazione. Il decreto eseguito, che determina la definitiva acquisizione dei beni da parte dello Stato, comprende la quasi totalità di quanto sottoposto a sequestro e a confisca di primo grado, rispettivamente, nel 2016 e nel 2019, a seguito di provvedimenti emessi dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

Sono stati infatti confiscate "quote societarie, capitale sociale e intero patrimonio aziendale di 13 società; 522 unità immobiliari e 28 terreni siti in Roma, per lo più facenti parte del complesso 'Porto turistico di Roma', che ha continuato ad essere operativo, dal 2016, sotto il controllo di amministratori giudiziari; 6 autoveicoli; crediti societari e disponibilità finanziarie", spiega la Finanza.

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