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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Locali, ville al mare e barca a vela: confiscati beni per 15 milioni alla famiglia della Dolce Vita

Fra i beni anche 90 auto, conti correnti, quote societarie ed immobili fra Roma e Latina

Al fisco risultavano quasi indigenti. In realtà possedevano in maniera fittizia ville al mare, auto di lusso, appartamenti, una barca a vela e persino un noto locale romano dove si svolgono spettacoli e musica dal vivo. Una famiglia della Dolce Vita, come il nome dell'operazione che nel 2019 portò la finanza a smascherare i loro averi, composta da padre, madre ed i due figli, tutti gravati a partire dagli anni '80 di numerosi precedenti penali. Dopo il sequestro i beni dei quattro - per un valore di circa 15 milioni di euro - sono stati confiscati. 

Zagarolo, Latina, San Felice Circeo, Fiumicino e Roma. Questi i comuni dove la famiglia della Dolce Vita aveva investito il denaro. Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle del gruppo di Frascati avevano evidenziato, oltre alla pericolosità sociale dei quattro - tutti pregiudicati - la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e l’ingente patrimonio nella loro disponibilità, che hanno consentito di pervenire al sequestro nel 2019 e alla confisca di I grado a luglio del 2020.

Beni per 15 milioni di euro 

Padre, madre e figli in realtà manifestavano tutti un elevato tenore di vita, con la frequentazione di esclusivi club della Capitale e delle più rinomate località marittime della costa laziale, raggiunte a bordo di una imbarcazione a  vela,  ormeggiata a Fiumicino ed anch’essa colpita dal provvedimento con cui lo Stato ha incamerato definitivamente nel suo patrimonio 30 unità immobiliari (ville, appartamenti e terreni), 90 autovetture, conti correnti, quote societarie e l’intero patrimonio di 9 società, tra le province di Roma e Latina, nonché un noto locale della movida romana in zona Tiburtina.

Confiscato anche denaro contante per circa 100 mila euro, trovato in possesso di uno dei membri della famiglia, di cui lo stesso non era stato in grado di giustificarne la legittima provenienza.

Operazione Dolce Vita 

A distanza di tre anni dall'Operazione Dolce Vita i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito il decreto di confisca emesso dalla sezione specializzata misure di prevenzione del tribunale di Roma - confermato per l’intera totalità dei beni dalla Corte di appello capitolina e divenuta definitivo a seguito della pronuncia della suprema corte di Cassazione – avente a oggetto beni mobili e immobili, oltre a disponibilità finanziarie, per un valore di circa 15 milioni di euro,  riconducibili ai quattro pluri pregiudicati, dediti alla commissione di plurimi reati anche in forma associativa quali furto, truffa, riciclaggio, ricettazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti. 

La confisca 

I beni sottoposti a vincolo sono risultati, a vario titolo, nella disponibilità del nucleo familiare, da anni residente in Roma e provincia, composto da madre, padre e due figli tutti gravati, a partire dagli anni '‘80, da numerosissimi precedenti penali e numerose sentenze definitive di condanna per reati contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica commessi, anche in forma associativa, nella provincia di Roma.

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