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Cronaca

Ostia: racket delle case popolari e usura, PM chiedono condanne per 100 anni

In più sono state chieste multe anche per oltre 200 mila euro di multe. Roma Capitale ha chiesto anche un risarcimento di 800mila euro, mentre Regione Lazio di un milione

Condanne per quasi cento anni di reclusione ad alcuni membri della famiglia Spada di Ostia. È la richiesta dei pubblici ministeri Ilaria Calò ed Eugenio Albamonte, per sette esponenti della famiglia e alcuni "affiliati", finiti in carcere nell'aprile del 2016 nell'operazione dei carabinieri 'Sub-Urbe'.

Un blitz, quello, che portò alla luce il racket delle case popolari, usate per gestire il traffico di droga sul litorale romano, ma anche una serie di episodi di violenza e di usura. E tutto con l'aggravante del metodo "mafioso". Con queste accuse, i pm hanno chiesto sette condanne per quasi cento anni di reclusione nei confronti di persone facenti parte,secondo gli investigatori,del clan Spada. Sono state anche chieste oltre 200 mila euro di multe.

Le indagini scattarono dopo il ferimento di Massimo Cardoni, uno dei soggetti del sotto-clan cosiddetto dei 'Baficchio', legati agli Spada. L'uomo fu colpito da due proiettili un pomeriggio d'ottobre di due anni fa davanti a un supermercato del lido. Condanne sono state sollecitate anche dalle parti civili costituite, con Roma Capitale che ha chiesto anche un risarcimento di 800mila euro, Regione Lazio di un milione, Associazione Caponnetto 100milaeuro e Associazione Libera Sos Imprese diecimila euro.

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