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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Svaligiavano le ville della 'Roma bene': condanne dai quattro agli otto anni

Sei i malviventi che vennerro arrestati nel 2011 durante l'operazione Caucaso. Nel proseguio delle indagini venne anche scoperto un laboratorio per la lavorazione della cocaina nella zona di Villaggio Prenestino

Sei condanne con pene che vanno dai 4 agli 8 anni di reclusione. Questa la sentenza emessa dall'Autorità Giudiziaria della Capitale nei confronti della banda di ladri sgominata nel novembre 2011 dopo che si era contraddistinta per aver messo a segni numerosi furti in prestigione abitazioni dei quartiere romani di Fleming, Montesacro, Trionfale e dei Castelli Romani. Banda composta da cinque cittadini georgiani ed uno ucraino sgominata al termine dell'Oerazione Caucaso, portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati attraverso un’accurata analisi del modus operandi dei ladri, tutti pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la persona, che si è resero responsabili di circa 25 furti.

ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - Banda di ladri arrivata a sfidarsi per fare tempi record con serrature 'violate' in poco più di un minuto e con un primato riscontrato dai militari che vide i malviventi aprire e svaligiare un appartamento in un minuto e 27 secondi. Arrestati e rintracciati nelle loro abitazioni di Borghesiana e Tor Bella Monaca, nei cui confronti è stata riconosciuta l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti. La sentenza è stata emessa lo scorso venerdi. Il bottino raccolto durante le scorribande dei 6 malviventi, preziosi e apparecchi high tech, veniva piazzato grazie a “Compro Oro” e ricettatori di fiducia, oppure partiva per l’estero. Nel corso delle indagini furono recuperati 50 chilidi oggetti preziosi, gran parte dei quali restituiti ai legittimi proprietari.

LABORATORIO COCAINA - Banda di criminali che reinvestiva i propri proventi anche nell'attività della lavorazione e lo smercio di sostanze stupefacenti, con i carabinieri che seguendo le loro tracce riuscirono a scoprire una raffineria clandestina di cocaina a Villaggio Prenestino. Un laboratorio capace di estrarre la droga da tessuti intrisi, escamotage utilizzato dai corrieri per importare clandestinamente lo stupefacente. All’epoca dei fatti, nell’appartamento furono trovati un peruviano, in possesso di un borsone di vestiti intrisi di cocaina liquida, e una donna romana, incensurata, che era alle prese con il procedimento di estrazione, entrambi colti in flagranza di reato ed arrestati dai carabinieri.

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