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Cronaca Prati / Piazzale Clodio

Odio razziale sul web: condannati i quattro gestori del sito Stormfront

Dopo gli arresti dello scorso novembre il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari. Le pagine web prendevano di mira gli "ebrei ed incitavano alla supremazia della razza bianca"

Avevano creato delle liste, schede dettagliate in cui denunciavano qualsiasi attività in cui fossero presenti cittadini ebrei. Negozi, ristoranti, scuole, personalità della comunità ebraica di Roma, a cominciare dal presidente Riccardo Pacifici, giornalisti e uomini politici. Tutto pubblicato sul sito web neonazista Stormfront. Per questa attività di incitamento all'odio razziale il gup del tribunale di Roma ha condannato oggi quattro persone ritenute gestori del portale internet. Al termine di un processo svolto con rito abbreviato, il gup Carmine Castaldo ha inflitto tre anni di reclusione a Daniele Scarpino, 24 anni di Milano ritenuto l'ideologo del gruppo; due anni e sei mesi per Diego Masi, 30 anni, di Ceccano (Frosinone) e Luca Ciampaglia, 23 anni di Atri (Teramo), entrambi moderatori del forum italiano Stormfront. Infine due anni e otto mesi per Mirko Viola, 42 anni di Cantù (Como). Il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari e la pubblicazione della sentenza sul sito internet del ministero della giustizia.

RITO ABBREVIATO - Le condanne del gup Carmine Castaldo, sono arrivate al termine di un processo svolto con rito abbreviato. Il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari e la pubblicazione della sentenza sui siti internet dei ministeri della Giustizia e degli Interni. I quattro erano stati arrestati il 16 novembre del 2012 perché accusati di promozione e direzione di un gruppo di persone che aveva tra i proprio scopi l'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religioso.

STORMFRONT - Secondo l'accusa i quattro attraverso il forum italiano del sito Stormfront.org "hanno promosso e diretto un gruppo il cui fine era l'incitamento alla discriminazione e alla violenza etnica, religiosa e razziale". Le pagine web prendevano di mira gli "ebrei, gli immigrati, ed incitavano alla supremazia della razza bianca e all'istigazione al razzismo e al negazionismo". Agli atti del fascicolo processuale, tra le dichiarazioni fatte dagli imputati, spiccano una lettera di Scarpino al pm Luca Tescaroli in cui afferma di rendersi conto che "quanto scrivevo su internet poteva essere offensivo" e di essersi fatto "prendere troppo la mano con il White Nationalism".

"AVER INFASTIDITO UNA LOBBY" - Significativo anche quanto dichiarato da Masi, assistito dall'avvocato Giampiero Vellucci, in un interrogatorio: "mi sono reso conto - si legge nel verbale - di aver scritto sul sito Stormfront cose vietate dall'ordinamento. Sono consapevole che tali condotte costituiscono reato". Non manca un irriducibile, Mirko Viola, che in una lettera al suo avvocato scrive: "Il mio reato? aver 'infastidito' una nota lobby. Non ho mai minacciato, programmato stermini o altre nefandezze, ma credo di aver mandato su tutte le furie 'lorsignori' e l'ho fatto con la massima gioia".

COMUNITA' EBRAICA - Soddisfazione per le condanne arriva dal presidente dell Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici: "Una decisione esemplare  che segna un punto importante nella lotta all'odio razziale". Per Pacifici "oggi il pericolo della diffusione tramite la Rete di ideologie xenofobe, antisemite e razziste è una piaga che non può lasciarci indifferenti e abbiamo il dovere di combatterla. Una battaglia che si può portare avanti solo attraverso l'arma della giustizia e della costruzione di un recinto legislativo in grado di abbattere l'odio contro ogni forma di discriminazione".

UCEI - Stesso pensiero da parte del presidente dell'Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Renzo Gattegna: "L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane vuole esprimere il proprio apprezzamento per le sentenze di primo grado emesse dal Tribunale di Roma nei confronti dei quattro imputati del processo Stormfront". "La conclusione di questa prima fase processuale, che arriva dopo la denuncia presentata congiuntamente negli scorsi mesi da Ucei e Comunità ebraica romana, è un monito - prosegue Gattegna nella nota - per quanti, sfruttando le potenzialità offerte dal web, diffondono i semi del razzismo, dell'odio e dell'intolleranza attraverso la rete. Un fenomeno ripugnante, che riguarda non soltanto i destinatari delle minacce e delle deliranti farneticazioni che vi sono espresse, ma tutti quei cittadini che hanno come riferimento i valori di fratellanza, pluralismo e inclusione sanciti dalla Costituzione". "E' necessario - conclude il presidente dell'Ucei - vigilare e applicare le norme di legge in vigore e promulgare nuovi provvedimenti che possano efficacemente contrastare i reati commessi utilizzando le moderne tecnologie affinché gli autori siano messi in condizione di non nuocere".

REGIONE LAZIO - Un forte segnale è invece l'aspetto che sottolinea il capogruppo Pd in Regione Lazio Marco Vincenzi: "La sentenza di condanna a carico dei responsabili del sito web neonazista Stormfront, dà un forte segnale di voler colpire e punire chi si rende responsabile di crimini odiosi come l'incitamento all'odio razziale, il negazionismo e l'antisemitismo". "Con questa sentenza - riprende Vincenzi - è stata confermata l'indagine svolta dalla Procura della Repubblica e conclusa a novembre scorso con l'arresto dei gestori del sito Stormfront e l'oscuramento del forum online che ospitava liste di proscrizione inneggianti alla supremazia della razza bianca, minacce e slogan antisemiti. Non può esserci alcuna forma di comprensione nei confronti di 'cattivi maestri' e di chi abusa della rete per diffondere sentimenti di odio, violenza e intolleranza. Ma l'attività repressiva - conclude Vincenzi - deve procedere di pari passo con una forte azione culturale per mantenere sempre vivi i valori della memoria e prosciugare il brodo di coltura attraverso il quale si nutrono ideologie condannate dalla storia".

COMUNE DI ROMA - Prendiamo atto con soddisfazione delle condanne ai quattro gestori del sito web neonazista Stormfront, accusati di incitare all'odio razziale. Questa sentenza assume un valore ancora più importante perché arriva proprio nel giorno dello Yom HaShoah, la "Giornata del ricordo dell'Olocausto", della resistenza e del coraggio, voluta dal governo israeliano per ricordare gli  ebrei che furono uccisi durante l'Olocausto". Il pensiero del  sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno. "La novità è che per la prima volta viene emessa una condanna per un'ipotesi di associazione a delinquere interamente compiuta su Internet: questo significa che si può perseguire chi pensa, sfruttando la Rete, di compiere impunemente atti così gravi. Queste condanne - conclude Alemanno - ci ricordano che non possiamo permetterci di abbassare la guardia nei confronti di un antisemitismo e un razzismo sempre più dilaganti specie sul web e sui social network".

PD LAZIO - Da ultimo il pensiero del segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra: "La sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Roma ai titolari del sito neonazista Stormfront è un passo avanti nella lotta contro quei cattivi maestri che, seminando odio si ispirano a ideologie fuori dalla storia e dalla civiltà". "Un plauso particolare va alle forze dell'ordine e ai magistrati che, con coraggio, hanno stroncato una vera e propria 'fabbrica d'odiò che usava la Rete per diffondere ideologie xenofobe, razziste e antisemite con terribili liste di proscrizione. Mi auguro che il Parlamento quanto prima riesca - conclude Gasbarra - ad approvare strumenti più mirati e norme più severe per reprimere in modo più efficace chi semina odio anche sul web".

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