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Cronaca Pigneto / Via Lodovico Pavoni

Ucciso a Marranella, arriva la condanna definitiva: 10 anni per il padre. Incitò il figlio ad uccidere Shahzad

Massimiliano Balducci è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare ed associato in carcere dai carabinieri. L'allora 28enne venne ucciso a pugni in via Pavoni nel settembre del 2014

È stata confermata dalla Cassazione la condanna a dieci anni di reclusione per Massimiliano Balducci, l’uomo che nel settembre 2014 istigò il figlio, allora minorenne, a picchiare, fino poi a ucciderlo, Muhammad Shahzad Khan. Shahzad, 28enne pakistano, la sera dell’omicidio vagava per le strade della Marranella, recitando le sure del Corano, quando fu ucciso a calci e pungi da un diciassettenne romano incitato dal padre che, dalla finestra della propria abitazione, urlava "Picchialo! Ammazzalo!". Per questo i giudici, in base alla ricostruzione dei fatti offerta nel procedimento, hanno condannato in via definitiva l’uomo per concorso in omicidio preterintenzionale.

Condanna Massimo Bianconi omicidio Marranella 

Per tale motivo i carabinieri della Stazione di Roma Alessandrina hanno arrestato Massimiliano Balducci, notificandogli l’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, dopo la sentenza della Corte di Cassazione dell’8 maggio scorso che ha reso esecutiva la sentenza che lo riconosce colpevole di concorso, con il figlio, in omicidio preterintenzionale ai danni del cittadino pakistano Khan Muhammad Shahzad, consumatosi il 19 settembre del 2014 in via Lodovico Pavoni.

Concorso in omicidio preterintenzionale 

Nello specifico l’uomo aveva istigato il figlio, allora 17enne, a picchiare il cittadino straniero. I Carabinieri hanno prelevato il 44enne dalla sua abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari, e lo hanno portato in carcere a Rebibbia dove dovrà scontare il residuo della pena principale, 10 anni di reclusione, che terminerà nel 2024.

I legali della famiglia di Muhammad Shahzad Khan

La vicenda dell’uccisione di Shahzad è una di quelle che più drammaticamente hanno segnato negli ultimi anni la vita della capitale, colpendone l’immaginario e animando il dibattito intorno a temi come convivenza, razzismo, conflitto ed emarginazione in uno scenario sempre più multietnico. Gli avvocati di Progetto Diritti Mario Angelelli, Arturo Salerni e Luca Santini, che hanno rappresentato la famiglia di Shahzad costituitasi parte civile nel processo, esprimono soddisfazione per questa importante pagina di giustizia che ha fatto luce su circostanze e responsabilità della fine di una giovane vita spezzata con indicibile brutalità.

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