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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Piazzale Clodio

Tentata estorsione a Lotito nella scalata alla Lazio: sentenza di condanna per tre Irriducibili

Lo hanno stabilito i giudici della VI Sezione del Tribunale di Roma. Otto le condanne con pene da due a quattro anni e due mesi

Per il tentativo di scalata alla Lazio sono arrivate otto condanne dal Tribunale della Capitale. I capi del gruppo ultras degli Irriducibili sono stati riconosciuti colpevoli del reato di tentata estorsione ai danni del presidente biancoceleste Claudio Lotito. Fabrizio Piscitelli alias 'Diabolik' ha avuto 3 anni e due mesi; Fabrizio Toffolo, 3 anni e 6 mesi; Paolo Arcivieri, 2 anni e due mesi; Yuri Alviti, 3 anni e due mesi.

LE ALTRE SENTENZE - La pena più dura stabilita dai giudici per il manager Guido Carlo Di Cosimo, che ha preso 4 anni e due mesi. Giuseppe Bellantonio a 2 anni e 2 mesi; Fabrizio Marziantonio, segretario della polisportiva Lazio, ha avuto un anno e sei mesi. L'unico assolto, per non aver commesso il fatto, Bruno Errico. Il solo Di Cosimo è stato riconosciuto colpevole di aggiotaggio mentre gli altri sono stati tutti assolti per questa specifica fattispecie.

RISARCIMENTO A LOTITO - Il tribunale ha deciso, inoltre, il risarcimento dei danni in favore di Lotito, dei suoi familiari e della società sportiva Lazio "da stabilire in separata sede". E' stato anche disposto un risarcimento danni in favore della Consob di 60 mila euro per il solo Di Cosimo.

L'IMPUTATO CHINAGLIA - Nel processo per la tentata scalata alla Lazio era imputato anche Giorgio Chinaglia, il mitico attaccante della squadra biancoceleste degli anni '70. Per lui i giudici hanno pronunciato, in sede di sentenza, la formula di rito per gli imputati deceduti. I pm Stefano Rocco Fava, Vittoria Bonfanti ed Elisabetta Ceniccola, avevano formalizzato le richieste di condanna nell'ottobre del 2013. Secondo l'accusa Piscitelli e gli altri della tifoseria avrebbero soprattutto di aver cercato di agevolare l'operazione attraverso continue e pesanti minacce nei riguardi di Lotito e della moglie.

MINACCE ALL'ENTOURAGE DI LOTITO - Minacce estese anche alle persone appartenenti all'entourage di Lotito e anche impegnate nelle attività parallele curate dal club biancoceleste. Nei confronti di Piscitelli, nei mesi scorsi, è stato eseguito un maxi sequestro. Buoni postali, polizze, immobili. Arrestato per narcotraffico è stato trovato in possesso di un 'tesoretto' valutato dagli investigatori attorno ai 2milioni e 300mila euro. Anche l'associazione culturale 'Mister Enrich' (simbolo degli Irriducibili e intestata al 50 per cento alla moglie di Piscitelli) è stata colpita da confisca.

PROTESTE IN AULE -  "Buffoni. Buffoni. Siete tutti corrotti, la giustizia è corrotta, malata. Hanno fatto sparire le intercettazioni. Il pubblico ministero è corrotto". Alcuni dei capi tifosi degli Irriducibili hanno detto così dopo la sentenza dei giudici della VI sezione penale del tribunale di Roma per il tentativo di scalata alla Lazio. "Sono 9 anni che aspettiamo una decisione. E' tutto ridicolo", hanno aggiunto. Non senza difficoltà il servizio d'ordine della polizia e dei carabinieri è riuscito a sgombrare l'aula al piano terra del palazzo A della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio.

CONVERSAZIONI SPARITE - Riguardo le conversazioni "sparite" i difensori hanno spiegato: "Di quelle intercettazioni, una settantina, si ha traccia in diversi brogliacci ma non si trovano più nei cd originali. Un altro motivo di dubbio in questo processo". L'avvocato Marronaro ha spiegato: "Annuncio sin da ora il ricorso in appello, ci sono vari e diversi motivi per ritenere che questa decisione di oggi possa essere riformata in favore di chi è stato condannato".

ATTENTI VOI GIORNALISTI - "Attenti voi giornalisti che scrivete sempre menzogne. Adesso sono libero". Così uno dei capi degli Irriducibili ha detto dopo la sentenza per la tentata scalata alla Lazio. "Maledetti m'avete fatto morì per niente..."

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