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Cronaca

Vigili arrestati per tangenti: "A che serve un comandante esterno pagato 170mila euro l'anno?"

Il segretario romano del Sulpl Stefano Giannini: "Non è possibile che il Comandante del Corpo, che ha precisi obblighi di controllo, sia sempre esente dalla culpa in vigilando"

Sulla vicenda che ha visto finire agli arresti un ex vigile e un funzionario della polizia locale di Roma Capitale, il segretario romano del Sindacato unitario lavoratori Polizia municipale, Stefano Giannini, attacca duramente il comandante della polizia locale di Roma Capitale Raffaele Clemente. Lo fa in una nota in cui da un lato invita i cittadini a denunciare casi del genere, dall'altro mette in evidenza le colpe di Clemente.

"Fanno bene i cittadini a denunciare chi prende mazzette", dichiara Stefano Giannini. "Le migliaia di colleghi onesti sono ben contenti che vengano individuati e cacciati coloro i quali infangano l'uniforme che portiamo tutti i giorni. Ogni cittadino deve continuare ad avere fiducia nella giustizia e denunciare senza alcun tentennamento tutti questi crimini che danneggiano l'amministrazione che rappresentiamo".

A questo punto l'attacco a Clemente: "Resta però da capire a che ci serve un Comandante esterno pagato oltre 170 mila euro l'anno quando queste cose continuano a succedere come nel passato. Non è possibile che il Comandante del Corpo, che ha precisi obblighi di controllo, sia sempre esente dalla culpa in vigilando. E' lui che dovrebbe disporre quei meccanicismi organizzativi che impediscono tali fatti. Se anzichè concentrarsi solo coi cinguettii su Twitter il Comandante Clemente avesse predisposto servizi migliori di autocontrollo interno oggi forse non avremmo da commentare alcuna notizia di tangenti".

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