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Cronaca Trastevere / Piazza di San Pietro in Montorio

Come verrà eletto il nuovo Papa? Tutte le informazioni sul conclave

Come si svolgerà il conclave che porterà all'elezione del nuovo Papa? Tutta la procedura e il rito delle giornate più importanti per la Chiesa Cattolica

La notizia ha invaso rapidamente tutti i media: il Papa lascia il pontificato. Dal 1 marzo si svolgerà il conclave per l'elezione del nuovo capo della Chiesa. Ma come si svolgerà, praticamente, l'evento? E con quali criteri si sceglierà il nuovo successore del trono petrino?

COSA E' IL CONCLAVE - Cominciamo dalla definizione: il conclave, prima di tutto, costituisce una sorta di vero e proprio "ritiro spirituale durante il quale tutti i Padri Cardinali della Chiesa si dispongono in ascolto del Divino Spirito per eleggere colui che, secondo Dio, ritengono debba essere Vescovo della Chiesa di Roma". L'antico rito prende il nome proprio dalla procedura per la quale tutti i cardinali riuniti sono chiusi "cum chiave"  fino a quando non arrivano alla elezione del nuovo Pontefice.

CHI PUO' ESSERE ELETTO - Il candidato deve prima di tutto essere di sesso maschile, battezzato e non sposato (che sono poi gli stessi requisiti richiesti per accedere alla nomina di Vescovo). Se l'eletto è scelto tra coloro che non hanno però ancora l'Episcopato e che quindi una volta eletto dovrà essere ordinato Vescovo, si devono allora includere le indicazioni per la nomina a tale ordine, ossia almeno 35 anni di età, un minimo di 5 anni di presbiterato, una laurea o licenza in Sacra Scrittura, Teologia o Diritto Canonico conseguite in un Istituto di Studi Superiori approvato dalla Sede Apostolica, oltre che delle canoniche (e qui, è proprio il caso di dirlo) "buona reputazione, saldatezza di fede, pietà, zelo delle anime, saggezza, prudenza, virtù umane e ogni altra qualità che dimostri l'attitudine del soggetto all'adempimento del suo ufficio". 

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COME SI SVOLGE - Il giorno fissato per l'inizio del conclave (in questo caso, venerdì 1 marzo) tutti i Cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro per celebrare prima di tutto la "Missa pro eligendo Romano Pontifice", presieduta dal Decano del collegio cardinalizio. Il pomeriggio i cardinali elettori in abito corale (la rigorosa veste indossata dai consacrati quando assistono alle celebrazioni liturgiche, e cioè "dal coro") si recano in processione cantando il Veni Creator dalla cappella paolina verso la cappella Sistina al cui interno avverranno le votazioni in un ambiente rigorosamente privo di qualsiasi mezzo audiovisivo o di trasmissione o di trasmissione all'esterno. Nella sala verrà montata invece la celebre stufa nella quale verranno bruciati tutti gli appunti e i voti degli elettori e dalla quale si alzeranno poi, durante le varie fasi del conclave, le rinomate fumate: nera per ogni avvenuta votazione, bianca quando verrà raggiunto il quorum previsto.

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LO SCRUTINIO E I TEMPI - L'unica forma di elezione del Pontefice ammessa è infatti, quella per scrutinium. Per la valida elezione sono richiesti quindi i due terzi dei suffragi, a partire dal numero di tutti gli elettori presenti, più una votazione nel caso in cui tale numero non sia divisibile per tre. Agli scrutini si accede subito dopo la chiarificazione degli ultimi dubbi di voto e nel caso in cui le elezioni inizino il pomeriggio del primo giorno di conclave, vi sarà per il momento un solo scrutinio. Nei giorni seguenti, si svolgeranno due scrutini al mattino e due il pomeriggio, ciascuno dei quali composto da tre diverse fasi:

1. ANTESCRUTINIUM: i cerimonieri preparano e distribuiscono due o tre schede a ciascun cardinale elettore, l'ultimo cardinale diacono estrae a sorte tra tutti gli elettori 3 scrutatori, 3 "infirmarii" (incaricati di raccogliere i voti dei cardinali infermi presso la Domus Sanctae Marthae) e tre revisori. Durante la votazione i cardinali elettori rimangono da soli ed esprimono il loro voto compilando l'apposita scheda che riporta l'ufficiale formula "Eligo in Summum Pontificem".

2. SCRUTINIUM VERE PROPRIEQUE: uno alla volta i cardinali si recano presso l'altare dov'è posizionata l'urna con un piatto sopra. Alla presenza dei tre scrutatori si recita il giuramento nella sua sua rigorosa formula latina: "Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto", posa la scheda sul piatto e la lascia poi cadere all'interno dell'urna. Concluse le operazioni di voto si procede quindi a quelle di spoglio. Gli scrutatori agitano le schede nell'urna, le mescolano ne leggono il contenuto una ad una, rilegandole infine tutte insieme per l'estremità con un filo.

3. POST SCRUTINIUM: in quest'ultima fase si conteggiano i voti e si bruciano le schede nella stufa. Sia che sia stato raggiunto il quorum o meno, i cardinali revisori devono controllare tutte le schede e le annotazioni degli scrutatori per vigilare sulla precedente operazione. Se il quorum non è stato raggiunto si procede a un'immediata nuova votazione, eccetto nel caso (come abbiamo detto) del primo giorno di conclave. Nel secondo scrutinio i cardinali ripeteranno le stesse operazioni ma senza pronunciare di nuovo il giuramento o altre ripetizioni.

ELEZIONE DEL NUOVO POTEFICE - Nel momento in cui un candidato raggiunge i due terzi dei voti a suo favore, l'elezione è da considerarsi canonicamente valida. L'ultimo dell'ordine dei cardinali diaconi richiama il maestro delle celebrazioni liturgiche e il segretario del collegio cardinalizio il quale, rivolgendosi all'eletto, gli domanda: "Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?" e, a risposta affermativa, aggiunge: "Come vuoi essere chiamato?". Il candidato risponderà con il nome pontificale che avrà scelto per il suo insediamento, le schede vengono bruciate e finalmente la piazza di San Pietro vede innalzarsi la celebre e solenne fumata bianca.

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