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Cronaca

"Colpito alla schiena da un proiettile esploso ad altezza uomo": così è morto Ciro Esposito

Eseguita l'autopsia sul cadavere del giovane tifoso ucciso prima della finale di Coppa Italia: colpito alla schiena da un proiettile. Ciro è tornato a Napoli per il funerale. Presente uno storico ultrà della Roma

E' finalmente arrivato a Napoli. Nella sua Napoli. Per prendersi l'abbraccio di una città intera che in cinquantadue interminabili, lunghissimi giorni ha imparato a volergli bene. Ciro Esposito, il tifoso azzurro ucciso prima della finale di Coppa Italia a Roma, è tornato a casa per il suo funerale. E con lui ha portato finalmente una verità, la prima di una storia ancora troppo confusa e buia. 

Ciro è morto per un colpo di pistola alla schiena. E' quanto accertato dall'autopsia che ha rivelato inoltre come sia la vittima sia l'aggressore fossero in posizione eretta. Era stato lo stesso tifoso del Napoli a confidare che prima di essere ferito si era avventato su Daniele De Santis, il presunto omicida, scaraventandolo a terra. Secondo le verità dell'esame autoptico, quindi, l'ex ultrà romanista - in cella con l'accusa di omicidio volontario e inchiodato dalla testimonianza dello stesso Esposito - avrebbe fatto fuoco dopo essersi rialzato.

Il proiettile che ha raggiunto alla schiena il tifoso del Napoli ha lacerato un polmone e si è fermato nella quinta vertebra. Causa della morte perciò è stata la lacerazione del polmone che ha portato ad un collasso multifunzionale progressivo. Nel corso dell'autopsia è stato anche estratto dal corpo di Esposito il proiettile per verificare se proviene dalla pistola ritrovata poco dopo gli scontri e gli spari a Tor di Quinto.

A questo, però, si penserà da sabato. Oggi, dopo la partenza da Roma, è il giorno della camera ardente a Scampia. Domani quello dei funerali. Due giorni di silenzio e rispetto. Senza violenza. Senza sete di vendetta

A Scampia dovrebbe essere presento anche uno storico ultrà della Roma. Ermanno Antonini, volto noto della Sud dell'Olimpico, si è infatti presentato in mattinata all'obitorio del Verano, nella capitale, "per fare le condoglianze alla mamma di Ciro. Perché - ha detto - una cosa come questa non può succedere". L'uomo, che ha stretto in un lungo abbraccio un tifoso del Napoli, ha chiarito: "Conosco Daniele De Santis e se ha fatto questa cazzata enorme è giusto che paghi. Un ragazzo non può morire per il calcio". Non può. 

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