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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La mafia del cemento, il Codici: "Marino istituisca un Osservatorio Indipendente"

La criminalità organizzata dietro le gare d'appalto e i cantieri disseminati per la Capitale. Il Codici denuncia la mancata vigilanza sulla regolarità delle procedure e propone al Sindaco un Osservatorio Civico

Cemento, appalti e criminalità organizzata. Oggi, presso la sede del Codici in viale Marconi, la conferenza stampa indetta dall'Associazione per mostrare i dati allarmanti diffusi dalla DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Il Codici lancia un appello al Sindaco Ignazio Marino perché venga istituito, a Roma, un Osservatorio Indipendente, che vigili sulle procedure d'appalto e tuteli la legalità delle assegnazioni.

CRIMINALITA' CAMALEONTICA - Lo dice la parola stessa: criminalità “organizzata”. Lo ribadisce Luigi Gabriele, Responsabile Rapporti Istituzionali del Codici: “E' una rete complessa, dotata di intelligenza propria, capace di spostarsi continuamente, schivando le indagini o fiutando nuovi interessi”. Un vero e proprio sistema, stratificato e camaleontico, sotto gli occhi di tutti, eppure invisibile e sfuggente, di cui spesso sono le stesse istituzioni a fare parte. Per questo il Codici propone l'Osservatorio civico, un organo di sorveglianza e controllo fatto di persone esterne ai meccanismi e svincolate da qualsiasi interesse. E non solo: la pubblica accessibilità alle informazioni, come per il settore ambientale.

SETTE ANNI DI INDAGINI - Da sette anni, le indagini commissionate dal Codici intendono approfondire questioni spesso sottovalutate dalle inchieste tradizionali, talvolta addirittura sapientemente aggirate da chi di dovere. Ogni anno, le informazioni riportate dall'Ente “Approfondiscono e differiscono da quelle degli anni precedenti”, proprio a causa del metamorfismo delle società criminali.

LA MAFIA DEL CEMENTO - Molti e variegati i settori prediletti dalla criminalità: da quelli classici, legati a droga, prostituzione e gioco d'azzardo, a quelli della ristorazione e dell'immobile. Ma è il settore del cemento, e in particolare degli appalti, ad interessare maggiormente al Codici. Soprattutto perché è qui che il nodo politica-criminalità si fa più stretto.

DISATTENZIONE - Parla di “disattenzione” delle Istituzioni, il Segretario Nazionale del Codici Ivano Giacomelli. Da intendersi non come leggerezza o distrazione, bensì, polemicamente, come “Distoglimento dell'attenzione”. Manipolazione dell'informazione e manipolazione di indagini e controlli sulla criminalità, perché spesso sono le Istituzioni stesse ad avere le mani in pasta in “Un sistema che parte da lontano, da accordi pre-elettorali. La distorsione del sistema di appalti dipende solo in parte dalla farraginosità della pubblica amministrazione”.

TRASPARENZA - La parola d'ordine è come sempre “trasparenza”. Una trasparenza perennemente simulata e mai reale, specialmente in materia di concorsi, bandi e gare di appalto. Il Codici evidenzia le storture con cui molte procedure risultano regolamentari pur sottacendo manovre criminose. L'ideazione, ad esempio, di bandi su misura, perché vi rientri perfettamente il profilo del candidato che si vuole favorire. Ma anche la sostituzione delle offerte o l'apertura anticipata dei bandi per avere il tempo di selezionare, decidere e decurtare. Esistono poi dei veri e propri accordi tra i concorrenti, che pianificano vittorie ripartite (una volta tu, una volta io) per simulare trasparenza. Tutte manovre su cui la giustizia amministrativa tende spesso a chiudere gli occhi.

EMERGENZA DI ROUTINE - C'è ancora un altro punto. L'(ab)uso dello strumento emergenziale. Si tratta di una pratica che non prevede gare per l'assegnazione di un appalto, concesso direttamente perché, appunto, “urgente”. Una possibilità divenuta ormai routine, perché facilita l'aggiudicarsi dei lavori.

AFFARI 'TERRA-TERRA' - Non solo. La criminalità agisce talvolta in maniera ancora più subdola, lasciando che piccole imprese vincano le gare d'appalto, per poi disgregarle e appropriarsene. Il meccanismo è semplice. Le piccole ditte non hanno abbastanza capitale da investire. La criminalità è l'unico soggetto in possesso di liquidità e in grado di finanziarle. Le società non sono in grado di estinguere il debito, sicché la mafia d'appalto lo converte in quote e azioni, rilevando infine l'intera attività, spesso tramite portavoce e sostituti, nomi indiretti ad offuscare l'operazione. I nuovi proprietari, per risparmiare, tagliano sulle spese dei materiali, portando a termine i lavori (quando i cantieri arrivano alla fine) senza rispettare le norme edilizie e di sicurezza (ad esempio sostituendo al calcestruzzo la sabbia).

PERCHE' ?- Tutte questioni allarmanti e preoccupanti, ma purtroppo di facile spiegazione. L'assenza di denaro, la crisi delle banche, la mancata erogazione di prestiti e finanziamenti costringe le piccole imprese a lasciarsi corrompere dai soli in possesso di capitale. Giacomelli affronta la questione: "Non ci sono soldi, i servizi diminuiscono, gli stipendi pure, ma le spese amministrative aumentano: qualcosa non torna, ed è la voragine edilizia. Per questo occorre che i cittadini vigilino. All'origine dei capitali non si riesce ad arrivare, ma si può controllare la regolarità delle procedure".

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