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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza del Popolo

Roma soffocata dallo smog: il Codacons fa ricorso al Tar

L'associazione dei consumatori si rivolge al Tar contro Regione, Provincia e Comune per il troppo inquinamento che avvelena la Capitale. Sit in a piazza del Popolo

A spasso per piazza del Popolo c’è un Babbo Natale insolito: al posto della tradizionale barba bianca, una mascherina antismog. Questa l’iniziativa portata avanti dal Codacons per sensibilizzare i cittadini sul problema dell’inquinamento e presentare la nuova protesta del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori.

Secondo i dati raccolti, oltre mille romani vengono uccisi ogni anno dallo smog e il Codacons ha deciso di lanciare un’azione collettiva al Tar del Lazio contro Regione, Provincia e Comune di Roma. “La nostra è un’iniziativa bipartisan, anzi tri-partisan, perché non guarda in faccia nessuno: tutti sono responsabili, sia di destra sia di sinistra”, dice Carlo Rienzi, presidente del Condacons. Le Regioni ed i Comuni, ricorda il Codacons, dovrebbero monitorare costantemente gli agenti inquinanti dannosi per la salute, tra cui il Pm10 ed il Pm2.5, e adottare tutte le misure necessarie per evitare danni alla salute dei residenti, ricevendo la direttiva 96/62/CE del 1999 dell’Unione Europea.

Aiutato da tre avvenenti attiviste e da un babbo natale con la maschera antigas, Rienzi ha distribuito ai passanti mascherine e volantini, invitandoli a iscriversi all’associazione per richiedere il risarcimento per danno da smog. “I cittadini hanno diritti all’aria pulita, non si possono vedere bambini girare con le mascherine antismog”, dice Rienzi, che ha scritto una lettera al sindaco Alemanno suggerendogli quelle misure “necessarie e a costo zero” che garantirebbero una migliore qualità dell’ambiente e – di conseguenza – della vita dei cittadini. Polemicamente, Rienzi si chiede che fine hanno fatto i vigili urbani e perché non vanno a multare le tante macchine ferme in sosta in seconda e terza fila, con i motori accesi e i gas di scarico che saturano l’aria. “Già multando queste auto e scoraggiandone l’ingresso in città, si risolverebbe buona parte del problema – spiega Rienzi – basta solo far rispettare le leggi che già ci sono e punire l’illegalità”.

Codacons: sit in a piazza del Popolo contro inquinamento - foto Cecchini/RomaToday

Molte persone si fermano incuriosite dallo spettacolo, alcune si fanno fotografare con la mascherina insieme a Rienzi vestito da Babbo Natale, altri sorridono alle sue aiutanti. Alcuni passano oltre, buttando un occhio al volantino, altri invece, turisti compresi, si mettono a discutere con gli attivisti, suggeriscono soluzione e segnalano problemi (“Che senso ha tenere i riscaldamenti centralizzati in mezza Roma accesi tutto il giorno anche durante le feste quando in casa non c’è nessuno? Non è inquinamento anche quello?”, chiede un signore). Il Comune ha vietato per tutta la giornata la circolazione ai veicoli più inquinanti ma secondo Rienzi è una soluzione che non porta a nulla. “Queste iniziative, così come le targhe alterne, sono sole dei palliativi. Ormai i veicoli più inquinanti sono pochissimi, poche auto guidate magari da persone anziane che escono a fare la spesa. È un problema più generale e complesso”.

È stato fissato il limite di 35 giornate in cui i livelli di polveri sottili (Pm10) possono superare in un intero anno le soglie stabilite dalla UE (50 microgrammi per metro cubo) e nel corso del 2011, nella Capitale i giorni eccedenti sono già stati in media 63, secondo i dati Arpa citati dal Codacons. Roma detiene inoltre un triste primato: la Città Eterna si è classificata ultima nel ranking stilato dall’Agenzia europea per l’ambiente sul monitoraggio delle polveri sottili, il loro superamento e le misure adottate per contrastarlo.

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