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Cronaca Tivoli

I due giostrai che rifornivano di cocaina gli spacciatori di zona

Il business di marito e moglie non distante da una scuola

Due grossisti della cocaina. Fornitori di polvere bianca di prima qualità agli spacciatori della zona e dei quartieri limitrofi. Ad allestire il business due insospettabili giostrai - marito e moglie - che utilizzavano la roulotte dove vivevano come base per la loro proficua attività. Attività illegale che si svolgeva a tutte le ore - anche del giorno - davanti agli sguardi attoniti dei genitori che portavano a scuola i figli in un istituto scolastico poco distante dalla casa mobile dove gli spacciatori avevano allestito il loro business criminale. A interrompere i loro affari nella zona di Borgonovo, frazione del comune di Tivoli, i carabinieri della locale compagnia. 

Le indagini dei militari dell'Arma della compagnia della Città dell'Arte sono cominciate la scorsa estate, sul finire della scuola. Numerose le segnalazioni da parti di genitori e cittadini residenti che indicavano l’esistenza di un diffuso fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti in un'area occupata da roulotte e container riconducibili a nuclei familiari di esercenti di spettacoli viaggianti in un'area adiacente appunto ad una scuola primaria.

Sospetti fondati che hanno portato gli investigatori ad indagare sul fenomeno denunciato. In questo modo i militari dell'Arma sono riusciti dapprima a fermare e arrestare due pusher, che si erano appena riforniti di un importante quantitativo di cocaina dai due coniugi - entrambi italiani, lui di origini rom. Le attività tecniche hanno poi permesso ai carabinieri di Tivoli di documentare - in circa venti giorni -  oltre cinquanta incontri fra marito e moglie, pusher e gli acquirenti, non solo spacciatori ma anche consumatori. 

Gli accertamenti sono poi stati confermati da un ingente sequestro. Nel divano della roulotte dei due - entrambi incensurati - sono infatti stati sequestrati tre etti di cocaina con un elevato grado di purezza e 10mila euro in contante, possibile provento dell'attività di spaccio. 

L’indagine, condotta dalla stazione carabinieri di Tivoli Terme, ha consentito alla procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal giudice per le indagini preliminari del locale tribunale, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare custodiale degli arresti domiciliari per entrambi gli indagati con l'aggravante dell'art.80 (comma g) del testo unico stupefacenti: "se l'offerta o la cessione è effettuata all'interno o in prossimità di scuole di ogni ordine o grado, comunità giovanili, caserme, carceri, ospedali, strutture per la cura e la riabilitazione dei tossicodipendenti".
 

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