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Cronaca

Sui mezzi pubblici con la carrozzina: l'odissea di Claudio da Acilia a piazza di Spagna

Due ore di viaggio con i mezzi pubblici in sedia a rotelle, per dire basta alle barriere architettoniche. Protagonista Claudio Palmulli, affetto da tetraparesi spastica neonatale, figlio di Maurizio, il popolare Mister Ok

Per le scale mobili della stazione metro Spagna, ferme per un guasto, è stato costretto a farsi trasportare di peso sulla carrozzina. Un'odissea durata due ore, per dire basta alle barriere architettoniche, quella di Claudio Palmulli, 27 anni, affetto da tetraparesi spastica neonatale, figlio di Maurizio, il popolare "Mister Ok" che da 26 anni, ogni Capodanno, si tuffa nel Tevere. 

E' partito alle 11 dalla sua casa di Acilia, con arrivo previsto a Montecitorio per un saluto ai fratelli Biviano e agli altri amici da oltre un anno accampati a sostegno del metodo Stamina e le cure compassionevoli. A organizzare il percorso,  tra autobus, Roma-Lido, metro B e metro A, il consigliere capitolino Daniele Frongia (M5S), dopo la lettera pubblicata a inizio giugno da Claudio sul suo profilo Facebook, in cui raccontava del disagio e della sporcizia, provati nel suo tentativo di arrivare al Colosseo sui mezzi pubblici. 

Solo tre assessori, Luca Pancalli (Qualità della vita), da 30 anni sulla sedia a rotelle, con una lettera in cui ha annunciato "progetti per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini romani, nessuno escluso", Marta Leonori (Roma Produttiva) e Paolo Masini (lavori pubblici e periferie), e il consigliere della Lista Civica Marchini Alessandro Onorato hanno risposto all'invito di Frongia, rivolto anche al sindaco Ignazio Marino, alla giunta e a tutti i consiglieri. Nessuno di loro, però, si è presentato oggi all'appuntamento sotto l'abitazione di Claudio. 

L'odissea di Claudio: con la carrozzina sui mezzi pubblici

Con lui c'erano Frongia, l'amico Simone Carabella, "erede" di Mister Ok e Gianluca Naso, responsabile della Pianificazione dei servizi di Atac. Proprio ieri l'azienda, insieme al Campidoglio, suo azionista, è stata condannata dal Tribunale civile di Roma a risarcire con 2.500 euro di danni a Pietro F., 14enne disabile, per il malfunzionamento di ascensori e montacarichi nella fermata della metro A di Cinecittà. 

Il viaggio di Claudio è iniziato con un quarto d'ora di attesa dello 04, il bus che lo porta alla stazione di Acilia. Qui la pedana elettrica c'è e funziona, ma lo si scopre solo quando il ragazzo ha concluso la corsa, dopo che Naso lo ha richiesto all'autista, che ricorda: "Stiamo sostituendo le pedane elettriche con quelle manuali, così da evitare inconvenienti tecnici. Chiedo agli utenti di romperci le scatole sui disservizi: solo così possiamo migliorare Atac".

Tutto bene alla stazione Piramide, dove la metro è dotata di passerella, e anche a Termini. Problemi invece, e non da poco, nella metro Spagna. Questa stazione infatti è tra le più vecchie della linea, non ha ascensori né montacarichi, perciò la prima rampa di scale Palmulli deve superarla aggrappandosi alle braccia dell'amico Carabella. Poi la brutta sorpresa: un guasto elettrico ha bloccato le scale mobili. Dieci minuti in attesa che riprendano a funzionare, poi la decisione di affrontarle affidandosi a Simone e a Frongia, che lo caricano lungo le decine di scalini bloccati, senza corrente. 

Claudio impreca: “È veramente uno schifo. Se non c’era Simone come facevo? Sarei rimasto lì mezz’ora, non c’è nulla per aiutare chi è in difficoltà, neanche un bagno qui”. Mentre il consigliere Frongia annuncia che chiederà un piano di interventi al Campidoglio "per iniziare a fare cose concrete, perché questa è una battaglia che riguarda tutti".

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