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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Chi è Claudio Campiti, l'uomo che ha ucciso tre donne a Fidene

Originario di Ladispoli, 57 anni, ha portato via dal poligono la pistola con cui ha compiuto la strage. Le tre vittime sono Sabrina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano

L’arma, una Glock calibro 9, l’ha portata via da un poligono poco prima di usarla per la strage: Claudio Campiti, 57 anni, era deciso a usarla per colpire i membri del direttivo del consorzio Valle Verde, e così ha fatto. Alle 9.30 di domenica mattina ha fatto irruzione nel gazebo di un bar di via Monte Giberto, a Fidene, con l’arma in pugno, ha bloccato le porte e si è diretto verso il tavolo dove sedevano i membri del direttivo, ha puntato e ha fatto fuoco, uccidendo Sabrina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, presidentessa, commercialista e segretaria del consorzio e ferendo altre quattro persone.

I dissidi con il consorzio e la rabbia verso il direttivo

Campiti, originario di Ladispoli, è stato bloccato da uno dei partecipanti alla riunione organizzata domenica mattina per discutere del bilancio annuale del consorzio. L’uomo si è buttato su di lui approfittando di un istante in cui l’arma si è inceppata, lo ha gettato a terra e lo ha disarmato, rimanendo anche ferito al volto nella lotta. Poi, aiutato da altri presenti, lo ha tenuto fermo sino a quando non sono arrivati i carabinieri nel nucleo radiomobile di Roma, che lo hanno preso in consegna e sottoposto a fermo, trasferendolo in caserma.

VIDEO | Domenica di sangue a Fidene, i testimoni: "Ha sparato per uccidere, voleva fare una strage"

A poche ore dalla strage, i dettagli che emergono sulla vita di Campiti restituiscono l’immagine di un uomo che in passato ha dovuto affrontare un grave lutto - la perdita del figlio, 14 anni, in un incidente sulle piste da sci - e che da tempo era in guerra con il direttivo del consorzio Valle Verde, un comprensorio turistico che si estende per circa 25 ettari tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, e si affaccia sul lago di Turano. Il 57enne aveva acquistato una proprietà, ma negli ultimi tempi tra lui e il direttivo si erano incrociate denunce e querele per questioni economiche, problematiche che lo avevano spinto ad aprire un blog in cui si scagliava duramente contro il consorzio.

"Noi avevamo presentato diverse denunce - hanno raccontato alcuni dei consorziati dopo la sparatoria - Non voleva pagare le spese del consorzio e quest'estate avevamo organizzato un campo di pallavolo ed era arrivato a minacciare i ragazzi perché si sentiva infastidito".

Attacchi e invettive in un blog: "Benvenuti all'inferno"

Lo stato d’animo di Campiti è manifesto nel lungo post dal titolo 'Benvenuti all'inferno’, in cui lancia accuse e attacchi contro il consorzio, accuse contro le quote consortili ritenute troppo alte, insulti e violente invettive. "Il presente documento è pubblicato per senso civico, se avessi avuto queste informazioni che nessuno vi dirà chiaramente mai avrei acquistato proprietà in questo luogo subendo un danno economico enorme e foraggiando la banda per anni", si legge in un passaggio del post, che punta il dito anche contro gli amministratori locali e lo Stato.

“Questo blog - si legge in un altro post - ha lo scopo civico di informare sulla realtà dei fatti che si verificano in questo posto ameno che uomini avidi fanno diventare odioso! Il redattore frequenta da circa sette anni il posto. I comuni dove paghi le tasse due volte, prima l'IMU e poi il Consorzio! Nei comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda esiste da 35 anni il Consorzio Valleverde costituito per l'urbanizzazione primaria. Malgrado i tanti anni passati - l'accusa - ancora non ha svolto il suo compito ma mai ha smesso di chiedere soldi ai consorziati procedendo con atti forzosi nei confronti di chi non ottempera ai pagamenti".

Domenica mattina la tragedia: dopo avere preso la pistola al poligono, Campiti si è diretto a Fidene e ha fatto irruzione armato nel gazebo. Appena entrato, come riferiscono i testimoni, ha messo il colpo in canna e si è rivolto al direttivo urlando “vi ammazzo tutti”. Poi ha fatto fuoco, uccidendo le tre donne. I carabinieri stanno adesso indagando anche per capire come abbia fatto a sottrarre la pistola dal poligono senza che nessuno se ne accorgesse.

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