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Cronaca

I ciclisti scaricano Marino: "Avevamo scommesso su di lui. I fatti dimostrano sua incapacità"

Il coordinamento Roma Ciclabile giubila il sindaco, senza se e senza ma: "Avevamo scommesso sul sindaco Marino per rendere Roma ciclabile. Purtroppo i fatti ci stanno smentendo e non per carenza di risorse. Ma per incapacità o non volontà"

Ignazio Marino e i ciclisti, una storia di amore giunta al capolinea. Salutato con entusiasmo da tutte le associazioni romane, speranzose di vedere messe in atto le politiche per la ciclabilità tanto sognate, il sindaco viene giubilato senza se e senza ma dal coordinamento Roma Ciclabile. E' accaduto venerdì scorso, nel giorno che ha visto scendere in piazza un gruppo di romani a sostegno del sindaco. Loro, i ciclisti, sono rimasti a casa, delusi e arrabbiati. Il tutto pochi giorni prima dell'ennesimo morto, Gianfilippo Milani, rimasto ucciso sulla Colombo.

INCAPACITA' E NON VOLONTA' - Dura la nota stampa dell coordinamento Roma Ciclabile: "Avevamo scommesso sul sindaco Marino per rendere Roma ciclabile. Purtroppo i fatti ci stanno smentendo. E non per carenza di risorse. Ma per incapacità o non volontà di chi avrebbe il compito di realizzare le cose previste nel programma stesso del sindaco. E il sindaco Marino purtroppo non vede o non intende intervenire".

PROMESSE DISATTESE - I ciclisti ricordano ceh "due cose aveva promesso qualche mese fa, per tentare di superare i primi due anni di inattività: un vero ufficio biciclette e una cabina di regia, perché molte delle cose che servono sono di competenza di diversi dipartimenti, proposte organizzative, adottate da tutte le città evolute, che non richiedono risorse finanziarie. Nessuna delle due cose è stata fatta".

"NON CI ASCOLTA" - A detta dei ciclisti il sindaco Marino è sordo alle richieste. "Abbiamo messo a disposizione dell’amministrazione la nostra esperienza di associazioni, senza contropartite. Ma la nostra partecipazione in realtà si è tradotta finora in molta comunicazione istituzionale, scarso ascolto e pochissime occasioni di confronto. Le decisioni vengono prese altrove. Il risultato è che Roma finora è ferma".

NON ABBIAMO FIDUCIA - Il coordinamento, senza se e senza ma, scarica il sindaco: "Non abbiamo più fiducia in questa amministrazione, per quanto riguarda il suo impegno a favore della ciclabilità urbana. Non ha dato prova di credibilità e per questo motivo, a meno che non cambi radicalmente e rapidamente, ci dichiariamo fuori da qualsiasi rapporto nei suoi confronti".

COSA SI POTEVA FARE - Il coordinamento Roma Ciclabile ricorda che delle bikelanes programmate, che si disegnano con la vernice sull’asfalto, con opere minime quindi, finora ci sono soltanto 700 metri su via Portuense, "eredità di programmi della passata giunta". Marino ne aveva promesso molti chilometri, nei primi 100 giorni da Sindaco. Le rastrelliere per le bici nelle scuole non ci sono ancora. Quelle che vediamo in giro sono quasi sempre per iniziativa di volontari o di operatori privati intelligenti. I nuovi programmi, ad esempio per il giubileo, lasciano immaginare opere che non servono ai romani ma ai turisti, ottimo obiettivo se i romani, che vanno in bicicletta nonostante tutto, fossero già protetti.

PAROLE PAROLE PAROLE - "Si potrebbero fare ancora molti esempi concreti", continuano. "Per il tunnel di S.Bibiana è stato elaborato un progetto che, per dare spazio alle bici, toglie spazio ai pedoni più che alle auto. E comunque non è ancora realizzato. Il bikesharing è ancora fermo. La ciclabile Nomentana, progetto ormai di molti anni fa, è finanziata solo a metà e intanto è decaduto il finanziamento previsto dalla regione Lazio per il prolungamento della ciclabile del Tevere verso Fiumicino. Nella manutenzione straordinaria delle strade, dove è obbligo di prevedere almeno una corsia ciclabile, si continua a fare finta di niente. I lavori per la Tiburtina sono quasi finiti e niente per le bici. Quelli di viale XXI aprile sono finiti e niente per le bici. La lista si potrebbe di molto allungare. Anche la consulta dei cittadini sulla sicurezza stradale è ferma da cinque mesi".

DOPO L'INCIDENTE - E ieri, dopo l'incidente mortale, l'associazione BiciRoma ha attaccato nuovamente l'amministrazione definendola "silente e dormiente che non sa realizzare e non sembra voler realizzare infrastrutture per la sicurezza dei ciclisti. Riscontriamo un totale disinteresse per la mobilità ciclistica addirittura con misure regressive. Roma Capitale non mette un Euro su questa tematica ma aspetta soldi da altri enti. ma quando ha la possibilità di averne li perde come fatto per i fondi regionali per la ciclabile  Roma Fiumicino lungo l’argine del Tevere disponibili dal 2007 ed ora depennati dall’ente locale. Intanto i ciclisti sono carne da macello a causa dell’inettitudine e dell’incapacità dell’amministrazione di gestire questo settore".

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