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Cronaca

Giubileo, Papa Francesco chiude la Porta Santa davanti a 70.000 persone

Tra i fedeli anche Mattarella, Renzi e la sindaca Raggi. Dal 8 dicembre 2015 22 milioni di fedeli hanno attraversato la Porta Santa

Si chiude il Giubileo. Questa mattina Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa della Basilica di San Pietro. La porta era stata aperta da Francesco l'8 dicembre 2015 e quella della Basilica vaticana era l'ultima porta rimasta aperta. In poco meno di un anno la porta è stata attraversata da circa 22 milioni di persone. Resterà chiusa fino al prossimo Giubileo ordinario, previsto per il 2025. Alla cerimonia, contrariamente a quanto avvenuto in quella di apertura, non ha partecipato il Papa emerito Benedetto XVI, che ieri ha visto Bergoglio e i nuovi cardinali al termine del Concistoro.

La Gendarmeria Vaticana calcola che in piazza San Pietro siano stati 70.000 fedeli presenti. Imponente l'apparato di sicurezza per l'evento: anche perchè oltre ai fedeli e ai pellegrini ci sono in piazza le più alte cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi, oltre alla sindaca di Roma, Virginia Raggi.

"Tanti pellegrini - ha osservato il Papa nella messa conclusiva -  hanno varcato le Porte sante e fuori del fragore delle cronache hanno gustato la grande bontà del Signore. Ringraziamo per questo - ha esortato - e ricordiamoci che siamo stati investiti di misericordia per rivestirci di sentimenti di misericordia, per diventare noi pure strumenti di misericordia. E proseguiamo questo nostro cammino, insieme". Bergoglio ha invitato a non farsi sedurre dal potere e dal successo, ma a proseguire nell'opera di misericordia: "Quante volte, anche tra noi, si sono ricercate le appaganti sicurezze offerte dal mondo. Quante volte siamo stati tentati di scendere dalla croce: la forza di attrazione del potere e del successo è sembrata una via facile e rapida per diffondere il Vangelo, dimenticando in fretta come opera il regno di Dio. Quest'Anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all'essenziale".

Quindi l'invito a tutti i fedeli a chiedere al Signore "la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono, ma di saper andare oltre il male e le divergenze, aprendo ogni possibile via di speranza. Come Dio crede in noi stessi, infinitamente al di là dei nostri meriti, così anche noi siamo chiamati a infondere speranza e a dare opportunità agli altri. Perché, anche se si chiude la Porta Santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il cuore di Cristo".

Bergoglio ha salutato il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e ha ringraziato il governo italiano per la collaborazione: "Saluto con deferenza - ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus -  il presidente della Repubblica italiana e le delegazioni ufficiali presenti. Esprimo viva riconoscenza ai responsabili del governo italiano e alle altre istituzioni per la collaborazione e l'impegno profuso. Un grazie caloroso alle forze dell'ordine, agli operatori dei servizi di accoglienza, di informazione, sanitari e ai volontari di ogni età e provenienza".

Tutto bene sul fronte sicurezza. Al termine della cerimonia, il Questore D’angelo ha rivolto un sentito ringraziamento alle donne ed agli uomini delle forze dell’ordine che, "con abnegazione e senso del dovere, hanno profuso il loro impegno per garantire le migliori condizioni di accoglienza e sicurezza dei milioni di pellegrini giunti a Roma in occasione dei vari eventi giubilari". Domani, in Questura, è previsto un debriefing nel corso del quale il Questore analizzerà, insieme ai funzionari che hanno collaborato con lui nella predisposizione del complesso piano di sicurezza, gli aspetti che hanno caratterizzato la predisposizione e la messa in atto del dispositivo.
 

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