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Cronaca

Noto chirurgo romano accecato dalla gelosia brucia le auto delle sue ex

Ordinanza di custodia cautelare per il parente di un noto costruttore della Capitale. Il 46enne fermato dalla polizia

Prima messaggi e telefonate, poi minacce e per concludere la sua attività di stalker, le fiamme nei confronti delle automobili di proprietà delle vittime. Per questo gli agenti della squadra mobile della questura di Roma hanno arrestato un noto chirurgo romano di 46 anni con l'accusa di stalking. Il professionista era da mesi sotto l’occhio degli investigatori, a causa delle allarmanti denunce ricevute da parte di giovani donne vittime di gravi atti persecutori. L’unico punto di collegamento tra le malcapitate era di aver intrattenuto brevi rapporti sentimentali con il professionista.

ACCECATO DA GELOSIA - L’uomo, appartenente peraltro a una nota famiglia di costruttori, una volta conclusa la relazione iniziava a far oggetto di molestie di ogni tipo le sue ex. Nello scorso agosto la furia vendicativa ha colpito un’altra donna, la quale, solo per aver rifiutato le sue insistenti avances, ha visto la propria villa devastata dalla fiamme causate da un violento incendio che ha distrutto anche le vetture parcheggiate all’interno. Due settimane dopo anche l’ultima autovettura del nucleo familiare, parcheggiata nei pressi dell’immobile dissestato, è stata incendiata con le stesse modalità. I poliziotti hanno meticolosamente ricostruito le dinamiche dei 2 attentati, raccogliendo testimonianze ed altri elementi determinanti che hanno permesso al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Roma di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dello stalker.

OGGETTI ATTI AD OFFENDERE - All’interno della sua abitazione sono state rinvenute armi ed oggetti atti ad offendere, malgrado il medico, proprio a causa di comportamenti violenti già manifesti in passato, avesse il divieto di detenere qualunque tipo di arma. Gli agenti hanno controllato anche il suo studio medico e la clinica privata presso la quale collabora con lo staff di cardio-chirurgia. Il 46enne è stato pertanto condotto presso il carcere di Regina Coeli, in attesa dell’interrogatorio dell’Autorità Giudiziaria.
 

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