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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Cara Chiara, l'Italia è un paese dove non c'è dignità"

Maurizio Insidioso Monda dall'ospedale affida a facebook la sua rabbia, postando la foto di Chiara ridotta sulla sedia a rotelle. L'avvocato Santaiti: "La prima sezione della Corte d'Appello non ha avuto il coraggio di dichiarare inamissibile l'appello del Falcioni"

C'è tanta rabbia in Maurizio Insidioso Monda, papà di Chiara. Alla lettura della sentenza che ha ridotto la pena all'uomo che ha ridotto sua figlia in fin di vita i nervi non hanno retto ed è subentrato il dolore, fino al malore che lo ha costretto al ricovero precauzionale all'Ospedale Santo Spirito. Con il passare delle ore però lo sdegno per la riduzione della pena a Maurizio Falcioni non cala, anzi. E' facebook il punto in cui il papà di Chiara sfoga la sua rabbia. 

Un primo post è accompagnato dalla foto del Falcioni e parole cariche di voglia di giustizia: "Ora sono in ospedale al Santo Spirito. Non ho tanta voglia di parlare sono stanco, ora è tutto buio. Vedere lui ridere e darsi le pacche sulle spalle con il suo avvocato è stato duro. Ne terrò conto. Tu sarai il mio motivo di vivere ancora". 

A far male a Maurizio Insidioso è stata soprattutto l'immagine della soddisfazione e del sorriso del Falcioni. Anche in serata, postando la foto di Chiara oggi, sulla sedia a rotelle, torna su quell'immagine che gli ha provocato sdegno. E il papà di Chiara ha deciso di esprimerlo scrivendo a sua figlia. "Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto così per sempre. Lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui, dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio. Chiara, l'Italia è un paese dove non c'è dignità. Oggi in quell'aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo Falcioni. Nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata. Lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita. Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia, bruciare la mia carta d'identità. Sarebbe un sogno: io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo Paese. Si fanno ricorrenze, si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne, ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima". La rabbia sul finale lascia posto alla dolcezza: "Chiare' oggi non ci vediamo. So stato male e non mi sento bene. Vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo. Tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta'".

Sempre su facebook l'avvocato delal famiglia Insidioso Monda, Massimiliano Santaiti, ha commentato la sentenza: "La 1.a sezione della Corte d'Appello Penale di Roma non ha avuto il coraggio di dichiarare inammissibile l'appello del Falcioni, così come da me richiesto, per mancata specificazione dei motivi di appello (semplicemente enunciati ma non specificati, appunto). La stessa corte non ha  avuto la forza di confermare l'emblematica sentenza del giudice Giacomo Ebner. Tuttavia, bisogna dire che ha respinto la richiesta di nuova perizia psichiatrica sull'appellante, oltre che la richiesta di derubricazione del reato di tentato omicidio in quello di lesioni gravissime (richieste fatte in aula e non con i motivi di appello). L'impianto accusatorio ha retto e 16 anni rimangono comunque una pena "accettabile", considerata la giurisprudenza a riguardo". 
 

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