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Cronaca

Maurizio Insidioso: "Continueremo a combattere per Chiara. Falcioni? Mi ha guardato con aria di sfida"

Il padre della 19enne a La Vita in Diretta: "Ci chiediamo come si può concedere una riduzione di pena a un uomo che ha condannato all'immobilità una ragazza innocente, nel pieno della sua vita"

A poche ore dalla sentenza choc, e dalla lettera diffusa sul web, Maurizio Insidioso continua "a combattere per Chiara". A La Vita in Diretta commenta ancora una volta il pronunciamento della Prima sezione penale della corte d'Appello, che ha deciso lo sconto di pena da 20 a 16 anni per Maurizio Falcioni, l'uomo che ha massacrato di botte sua figlia. 

Chiara, 19 anni, è stata in coma per 11 mesi, dal 4 febbraio 2014, giorno del pestaggio. Poi si è risvegliata, ma è comunque in uno stato "di minima coscienza". "Gli uomini che usano violenza contro le donne non sono definibili uomini, ma se possa aver avuto un peso la sua dichiarazione di pentimento, ritengo di sì. E gli anni di pena potrebbero abbreviarsi ulteriormente. Per esempio con la buona condotta" ha poi commentato Massimiliano Santaiti, il legale della famiglia Insidioso Monda, in studio a 'La vita in diretta'.

"Le motivazioni vengono depositate successivamente, capiremo che tipo di percorso logica ha fatto il giudice per arrivare alla sue decisione" aggiunge il legale. E in collegamento video c'è il padre. "Lui sapeva quando finirà la sua pena, la mia pena non finirà mai. Avrà la possibilità di riabiliarsi in società, noi passeremo la vita in ospedale vicino a nostra figlia" aggiunge l'uomo. "Orlando come possiamo fare a credere ancora nella Giustizia?"

"Era a discrezione del giudice decidere di ridurre la pena. E pare lo abbia fatto perché l'uomo che ha massacrato di pugni e calci Chiara Insidioso, dolcissima ragazza di 19 anni, abbia - otto mesi dopo - chiesto scusa. Ci rivolgiamo direttamente al ministro Orlando, che sappiamo essere persona molto sensibile, e gli chiediamo se può essere ammissibile concedere a un giudice una simile facoltà". Così in una nota Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente Telefono Rosa Nazionale, sul caso della giovane ragazza picchiata a sangue e ridotta in fin di vita per gelosia dal fidanzato Maurizio Falcioni.

"Ci chiediamo come si può concedere una riduzione di pena a un uomo che ha condannato all'immobilità una ragazza innocente, nel pieno della sua vita. Ci chiediamo come possiamo fare a credere ancora nella Giustizia, se bastano delle scuse per uscire prima di prigione, dopo aver rovinato per sempre la vita a una ragazza e alla sua famiglia. Ci chiediamo come si può pensare così di vincere la terribile guerra contro la violenza sulle donne" conclude. 

"CARA CHIARA, L'ITALIA E' UN PAESE DOVE NON C'E' DIGNITA'"

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