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Cronaca

Incidente a Corso Vittorio, la verità dalla perizia: "Il semaforo di Caterina era verde"

Dopo sette mesi di accertamenti è stata depositata in Procura la relazione del consulente nominato dalla Procura

Svolta nelle indagini sull'incidente che il 19 luglio dello scorso anno causò la morte di Caterina Pangrazi. Dopo sette mesi di accertamenti è stata depositata in Procura la relazione del consulente nominato dalla Procura. A darne notizia oggi è il Corriere della Sera

Dalla relazione emergerebbe come l'autista del pullman turistico sia passato con il semaforo giallo all'altezza dell'incrocio al civico 243 di Corso Vittorio. Nel frattempo è scattato il rosso e contemporaneamente il verde per Caterina che ha iniziato ad attraversare, ritrovandosi però travolta dal pullman. L'impatto, emerge dalla perizia, è lieve, ma cadendo la giovane sbatte la nuca sullo spigolo del marciapiede. E la caduta diventa così fatale.

Il conducente, 63 anni, è indagato per omicidio colposo. Le perizie aggravano la sua posizione, corroborando le ipotesi del pubblico ministero. "L’indagato quel pomeriggio, secondo l’accusa, è andato a una velocità non adeguata, soprattutto in prossimità di un attraversamento pedonale. Dove poi ha finito per investire la giovane, i cui familiari sono assistiti dall’avvocato Pierfrancesco Bruno".

L'incidente alle 19.30 del 19 luglio. La giovane stava attraversando la strada per tornare a casa. All'altezza di Piazza Sforza Cesarini un pullman di una società italiana l'ha centrata in pieno, sulle strisce ma in corrispondenza di un attraversamento con semaforo, in quel momento funzionante. L'impatto le ha provocato una profonda ferita alla testa. "Perdeva molto sangue", hanno raccontato i tanti testimoni.

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